Sintesi dei temi affrontati nel corso dell’assemblea del 9/11/18 convocata da Cgil Cisl e Uil per l’avvio della trattativa con i vertici dell’Adepp per il rinnovo del CCNL del personale dipendente.

Dai molteplici interventi si è rilevato uno stato di insoddisfazione generale da parte dei lavoratori a causa di un regresso del benessere della condizione lavorativa all’interno delle Casse. Si tratta di una valutazione generale che va oltre alcune particolari eccezioni.
I lavoratori si sentono penalizzati in una molteplicità di aspetti.
Sul piano delle relazioni sindacali alcune amministrazioni evitano drasticamente il dialogo con le OO. SS. nelle scelte che investono la vita lavorativa, operando azioni di delegittimazione delle stesse e restrizioni disciplinari sul personale, culminati recentemente in episodi sanzionatori estremi di licenziamento, ritenuti inopportuni dalle rappresentanze dei lavoratori.
Si dovrà affrontare il problema dell’esigibilità del CCNL e la sua integrale applicazione all’interno di ogni Ente.
Nell’ambito dell’attività lavorativa si rileva un problema di equa distribuzione delle risorse: eccessivo ricorso a consulenze esterne, piani formativi del personale insufficienti e creazioni di figure professionali elitarie.
Secondo le moderne teorie di gestione delle risorse umane, che vedono nel benessere del lavoratore le condizioni per un aumento della produttività aziendale, si sente la necessità di regolamentare forme di orario flessibile, per una ottimale conciliazione tra lavoro ed esigenze familiari dei dipendenti.
L’attuale declaratoria delle mansioni é confusa e va riformulata in modo inequivocabile, per una oggettiva corrispondenza tra prestazione lavorativa e retribuzione.
A fronte di un sensibile aumento del patrimonio delle Casse negli ultimi anni, si registra una stagnazione delle retribuzioni. É un anomalia che non attribuisce al lavoro (quotidianamente svolto dai 2700 dipendenti Adepp) il ruolo propulsivo di crescita della ricchezza degli Enti.
Infine, il contratto dovrà affrontare il tema della tutela occupazionale: nell’ eventualità di crisi finanziarie e di inevitabili ristrutturazioni aziendali, assicurare una mobilità del personale tra le Casse. Permettere la migrazione di un lavoratore da una Cassa ad un’altra, non è solo una garanzia di stabilità di vita, ma il riconoscimento di un patrimonio umano qualificato, che può con l’esperienza acquisita migliorare la produttività aziendale.
É convinzione comune che solo attraverso un’azione sindacale unitaria si potrà raggiungere un risultato migliorativo sostanziale per tutti i lavoratori.

Il Coordinamento CISL-FP Casse privatizzate.