Inpgi: quella di Boeri è una lotta personale contro l’ente di previdenza dei giornalisti?

Tito Boeri, Presidente dell’INPS, si ostina a voler vedere nell’emendamento che allarga la platea degli iscritti all’ente di previdenza dei giornalisti (INPGI), così come previsto dall’iniziativa intrapresa dal Ministero del Lavoro, un aggravio dei costi da scaricare sulla collettività anziché, come in effetti è, una soluzione tesa a mantenere e riorganizzare l’INPGI proprio al fine di non gravare sulla finanza pubblica.

È indubbio che la prospettiva ipotizzata dall’iniziativa governativa, è conditio sine qua non sia per la salvaguardia delle pensioni sia per l’oculata gestione dei conti pubblici.

Ci auguriamo che il presidente dell’INPS voglia essere più cauto e soprattutto consideri l’ampliamento della platea come il processo di naturale evoluzione della professione dell’informazione e della comunicazione che tende a salvaguardare la finanza pubblica mantenendo nell’alveo del naturale ente di previdenza, cioè l’Inpgi, i circa 25.000 comunicatori.

Fabio Migliorini
FP CGIL

Andrea Ladogana
CISL FP

Pierluigi Sernaglia
UIL PA