INARCASSA- TRATTATIVE RINNOVO C.I.A.

Proseguono incessantemente gli incontri tra Amministrazione ed Organizzazioni Sindacali Aziendali in vista del rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale.

Va detto innanzitutto che questa stagione negoziale si è venuta a collocare in un contesto caratterizzato da profili di drammatica eccezionalità che aleggiano incessantemente sull’intero sistema Paese da oltre un anno per effetto della pandemia.

Basti pensare alla diffusa narrazione portata avanti da quanti si ingegnano a creare un’artificiosa quanto pericolosa contrapposizione tra garantiti e non garantiti, spinta talora fino al punto di colpevolizzare il lavoro dipendente delineando un immaginario mondo di privilegiati.

Ciò senza considerare come all’ormai completato processo di privatizzazione  sia seguito l’arroccamento della Governance degli Enti su posizioni negoziali dominate dal totem del contenimento dei costi del Personale, con conseguente marginale attenzione alla centralità del lavoro ed alla convenienza ed opportunità strategica di dare adeguato riconoscimento al suo  apporto fondamentale rispetto all’efficacia ed efficienza di servizi che, giustamente, si pretendono sempre più efficaci ed in linea con un quadro previdenziale sempre più articolato e complesso nonché con un incessante  sviluppo tecnologico.

In tale quadro si è sviluppato  un confronto serrato, scandito  da una pluralità di incontri e scambi epistolari, in cui sta procedendo, sia pur a piccoli passi, verso l’approdo ad una sintesi i cui confini, pur a fronte di divergenze che tuttora permangono, cominciano a delinearsi.

Di seguito un breve riepilogo dei punti salienti oggetto di negoziazione e confronto.

E.D.R.  e   P.A.R. 

Il nuovo CCNL ha condizionato al rinnovo dei contratti integrativi l’istituzione, a decorrere dal 2021,  del nuovo istituto denominato Elemento Distinto della Retribuzione, pari all’8% della retribuzione tabellare annua vigente,  di cui il 75% da finanziare con risorse rivenienti dalla armonizzazione dei trattamenti integrativi in essere.

Non poche sono state le difficoltà incontrate durante il confronto sviluppatosi su tale argomento, che hanno riguardato soprattutto l’esigenza e l’opportunità di mantenere un corretto e sano equilibrio tra la funzione premiale dell’istituto – cui è connaturato un fisiologico ambito di discrezionalità valutativa- ed il mantenimento della natura retributiva rivestita  sin dalla sua introduzione.  E’ per certi versi superfluo, ma fondamentale, osservare che si sono confrontate ed a volte scontrate visioni assai distanti tra le parti. Permangono tuttora aspetti da limare, sui  quali continuiamo a  lavorare.

WELFARE AZIENDALE

Si va verso l’introduzione di strumenti di welfare aziendale sotto forma di beni e servizi finanziati con risorse fresche da distribuire pro-capite.

Ad una fase di prima introduzione nel 2021, è previsto che segua, negli anni a venire, una progressiva integrazione legata anche all’opportunità offerta dall’ordinamento normativo di convertire in beni e servizi detassati parte  del premio aziendale di risultato, fruendo al contempo di una fiscalità di vantaggio.

ULTERIORI MATERIE OGGETTO DI C.I.A.

 Condiviso un sostanziale giudizio di validità ed efficacia degli istituti in vigore, si procederà ad interventi di manutenzione e di  adeguamento economico.

SMART WORKING

Preso atto che si vada verso un’ulteriore la proroga  dell’istituto nella forma emergenziale introdotta a seguito della pandemia, le parti, condiviso il  giudizio positivo circa l’applicazione dell’istituto in via sperimentale, hanno convenuto circa l’opportunità  di dedicare  appositi  momenti  negoziali successivamente alla definizione del contratto integrativo aziendale.

PREMIO DI ANZIANITA’

E’ prossimo al traguardo l’accordo che consentirà il superamento dell’annosa questione dei premi di anzianità a suo tempo non corrisposti. Risultato per cui combattiamo da anni e che non abbiamo mai perso di vista.

 

Il Direttivo

Gaetano Romanelli

 27.04.2021