CASSA GEOMETRI: prosegue la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori

Presso la sede dell’Ente di previdenza dei geometri si è svolta ieri un’assemblea unitaria promossa da tutte le organizzazioni sindacali presenti presso la Cassa.

Nel corso del dibattito molti sono stati gli argomenti trattati a cominciare dall’analisi della vertenza, o meglio delle vertenze, in essere presso il tribunale di Roma. Controversie che si sarebbero potute evitare se la normale dialettica tra parte datoriale e rappresentanze sindacali fosse stata rispettata, se si fosse evitato di aggirare il confronto, o di condizionarlo per riportarlo a logiche che potrebbero tranquillamente essere definite padronali e che, ad oggi, non dovrebbero essere assunte ancor più da chi è chiamato a svolgere funzioni di governo e di gestione di contesti complessi e significativi come lo sono gli Enti di Previdenza dei professionisti.

L’impegno dei Sindacati alla tutela dei lavoratori e al rispetto dei contratti di lavoro è stato ribadito e rilanciato. Una funzione che è stata, più volte nel corso degli ultimi dodici mesi, ribadita e riaffermata con i fatti. Una funzione che però non può essere esclusiva e limitata al solo ambito vertenziale.

Immaginare che il sindacato sia una realtà astratta composta solo da soggetti che burocraticamente siano chiamati a intervenire in contesti come quello che si è venuto a creare presso la Cassa di previdenza dei Geometri sarebbe un grave errore per chiunque lo pensasse.

Il sindacato è, deve essere, una comunità viva animata da quel contributo quotidiano delle lavoratrici e dei lavoratori che liberamente scelgono di farne parte per poter contribuire al miglioramento delle condizioni di lavoro che stanno a cuore di tutti. Per questo l’idea che si possa da una parte eludere questa esigenza, che dovrebbe essere sentita anche dalle parti datoriali, dando voce a sindacati che non hanno nessuna rappresentatività, o decidere di aderirvi con spirito passivo, senza dare quel contributo necessario a rafforzarla giorno per giorno, è un’idea sbagliata.

Nel corso dell’assemblea non è mancata la discussione rispetto a quanto accade in altre realtà previdenziali appartenenti a quello che dovrebbe essere un Comparto ma che in realtà è più un Sistema di realtà previdenziali distinte e distanti una dall’altra.

Quanto previsto all’art. 29 della prossima legge di bilancio non riguarda solo i dipendenti che saranno costretti a transitare presso l’Inps: riguarda ogni dipendente degli Enti di Previdenza.

La situazione perdurante in Enasarco non è affare solo di quei dipendenti, interessa anche gli altri lavoratori del Comparto.

A chi vorrebbe un sindacato confinato alla sola dimensione vertenziale e rivendicativa è necessario proporre un’altra idea: quella di una realtà capace di proporre la propria visione delle cose, risultato del confronto continuo con lavoratrici e lavoratori. Una visione che, come quella datoriale, è finalizzata al miglioramento dello status quo e non a un suo imbarbarimento.

A chi oppone la ragione della forza opporremo sempre la forza della ragione.

Coordinamento cisl Fp casse previdenziali