Buon 1º maggio

Sono carichi di ansie e preoccupazioni gli anni in cui viviamo.

La pandemia, prima, ed ora la guerra in Ucraina, hanno caratterizzato le quotidianità di tutti noi tingendole di tinte fosche.
L’aumento dei disagi psichici, soprattutto nelle nuove generazioni, è la plastica dimostrazione di quanto l’esistenza di ognuno di noi sia collegata agli altri.
A chi crede che l’individuo, il suo esclusivo benessere, raggiungibile anche a scapito degli altri, sia il cardine su cui articolare l’esistenza, ormai dovrebbe aver chiaro che non solo questa impostazione è profondamente sbagliata, ma è soprattutto illusoria.
Gli interessi collettivi, per realizzare una società forte e solidale, debbono per forza di cose essere prioritari rispetto a quelli personali.
È per questo che in ogni relazione umana si dovrebbe porre attenzione particolare alla visione di insieme e non al particolare.
Per un miglioramento complessivo, di tutti, omogeneo e che permetta a nessuno di rimanere indietro.
Nessuno dovrebbe essere emarginato, profugo, rifiutato, soprattutto per effetto di scelte di parte.
Nessuno dovrebbe sentirsi debole perché solo.

Come corpo intermedio della Repubblica italiana è compito del Sindacato far sì che, nel mondo del lavoro, ogni forma di abuso, prevaricazione, forzatura sia cancellata.

È con questo spirito che oggi festeggiano la festa delle lavoratrici e dei lavoratori italiani.

W il Primo Maggio.