Inarcassa. Insediato il consiglio di amministrazione

Venerdì 10 luglio si è insediato il Consiglio di Amministrazione INARCASSA – Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi professionisti – che rimarrà in carica per il prossimo quinquennio.

Alla Presidenza   dell’Associazione è stato confermato l’Arch. Giuseppe Santoro,

Il Presidente Santoro, che svolge la sua attività a Priolo Gargallo (SR) , in particolare nel settore  dei lavori pubblici e della consulenza ambientale, vede confermato il proprio mandato dopo un quinquennio caratterizzato dal completamento del percorso di  riforma del sistema previdenziale con l’approvazione di modifiche di significativa importanza in termini di equità intergenerazionale e sostenibilità di lungo periodo,   dalla crescente attenzione allo sviluppo degli strumenti di comunicazione quale veicolo essenziale di informazione epartecipazione delle categorie rappresentate, dal consolidamento del patrimonio dell’Ente, passato da 8,8 a 11,4 miliardi,

La Cisl intende formulare al Presidente Santoro per la sua rielezione nonché all’intero Cda ed al Collegio dei Revisori dei Conti i migliori auguri per un proficuo svolgimento del mandato.

ENASARCO – FIRMATO ACCORDO SULLA CHIUSURA ESTIVA

Le OO.SS. scriventi hanno definito e firmato un Accordo per la regolamentazione della chiusura estiva con il fine di tutelare il diritto alle ferie dei lavoratori anche all’interno di un momento storico di particolare sofferenza per la vita della Fondazione e dei suoi iscritti.

Ricordiamo che l’Amministrazione, sulla base di necessità organizzative peraltro condivisibili, aveva disposto unilateralmente la chiusura della sede centrale e degli uffici periferici della Fondazione per il periodo dal 10 al 21 Agosto 2020. Questa modalità di chiusura interveniva drasticamente ed in modo iniquo su tutte le situazioni individuali.Di fronte a tale decisione, rifiutando la logica della sterile opposizione praticata sempre più spesso da alcune sigle aziendali,abbiamo ritenuto invece che la strada maestra fosse quella di progettare un sistema che, superando la logica della decisione unilaterale, consentisse, tramite un accordo, di recuperare alcune, in alcuni casi tutte, le giornate di chiusura. Il criterio di fondo che percorre il sistema disegnato dall’Accordo è quello di integrare le esigenze organizzative dell’amministrazione con il diritto alla scelta del periodo di ferie da parte dei lavoratori.

L’accordo prevede la possibilità, su richiesta del dipendente, di recuperare un numero di giorni variabile a seconda del numero residuo di ferie a disposizione alla data del 7 agosto 2020.I colleghi con un residuo ferie inferiore a 16 giorni, potranno recuperare l’intero periodo di chiusura. L’impianto, organizzato sulla base del residuo ferie, consente di mantenere, nonostante la chiusura estiva straordinaria, una omogeneità della disponibilità di ferie di tutto il personale per il secondo semestre 2020.

Diversamente da quanto detto in precedenti comunicati,l’Accordo prevede una modalità di recupero favorevole, nei tempi e nella gestione, a tutto il personale, senza creare disagi a chi ha usufruito dei permessi previsti dal Protocollo di Intesa per il periodo di lockdown.

L’art. 3 del presente accordo pone due scadenze per il recupero:

  1. La prima, stabilita al 31.12.2020, che prevede il recupero di almeno 30 ore;
  2. La seconda, stabilita al 31.03.2021, che prevede il recupero delle restanti.

L’art. 4 definisce inoltre una deroga importante per i lavoratori che hanno usufruito dei “Permessi per Emergenza Sanitaria” (144 ore) e regola la gestione dei recuperi dando precedenza ai permessi per le chiusure rispetto a quelli richiesti nel periodo di lockdown.

Le 80 ore da recuperare entro il 31.12.2020 (Protocollo d’Intesa) comprenderanno entrambe le tipologie di permessi, con la differenza che le ore di permesso del nuovo Accordo (Chiusure) avranno la precedenza, spostando così di fatto la scadenza delle eventuali restanti ore da recuperare per l’emergenza sanitaria al 30.06.2021.

Con questo Accordo sentiamo di aver tutelato i lavoratori, portando l’Amministrazione a trattare su un argomento che aveva già disposto unilateralmente. Ci siamo presi, noi si, la responsabilità di firmarlo a beneficio di tutti i colleghi che ne riterranno utile la sua applicazione.

Alla luce delle novità introdotte dall’Accordo siamo certi che L’Amministrazione potrà concedere una proroga per dare la possibilità ai lavoratori di modificare opportunamente i piani ferie presentati.

CGIL CISL Cisal Dirpubblica

 

Rinnovato il CdA Enpam: Alberto Oliveti confermato Presidente a larghissima maggioranza.

Sabato 28 giugno si è concluso il processo di rinnovo del Consiglio di Amministrazione ENPAM che rimarrà in carica fino al 2025. Alberto Oliveti è stato rieletto presidente della Fondazione Enpam con 162 voti su 176.

Il Presidente Oliveti, che svolge la sua attività a Senigallia è Medico di medicina generale, vede confermato il suo mandato iniziato nel 2012, a larghissima maggioranza.

Con la Presidenza Oliveti, la Fondazione ha visto avviarsi un profondo processo di riforma che ha riguardato la gestione degli investimenti, della previdenza, nonché modifiche statutarie. Durante questo periodo il patrimonio dell’Ente è quasi raddoppiato: da 12,5 a 23 miliardi di euro, con un utile, nell’ultimo anno, di 1,7 miliardi.

Risultati che hanno permesso in questa difficile fase di fornire un importante sostegno ai professionisti colpiti dall’emergenza COVID19.

Non è secondario ricordare che durante la Presidenza Oliveti, presidente anche dell’Adepp, è stato possibile rinnovare il CCNL del personale dipendente delle Casse e Fondazioni previdenziali, scaduto da tempo. Un rinnovo che ha permesso un rilancio delle relazioni industriali a tutto beneficio delle necessarie sinergie tra Amministrazioni e Organizzazioni Sindacali.

La Cisl Fp formula i migliori auguri per l’avvenuta rielezione a Oliveti e a tutto il CdA Enpam.

 

 

PIESSE

INPGI – SIGLATO L’ACCORDO CHE AGGIORNA IL CONTRATTO INTEGRATIVO AZIENDALE E ANTICIPA L’INTRODUZIONE DELL’EDR A PARTIRE DA QUESTO MESE

L’accordo, firmato oggi, integra il CIA in scadenza il 31/12/2021 anticipando, in deroga all’art. 55 del CCNL, l’erogazione dell’EDR (Elemento Distinto Retributivo) al giugno di quest’anno anziché nel 2021 e incrementandolo all’8% (6% la previsione del CCNL).

Con l’introduzione dell’EDR la quota PAR, attualmente al 20%, viene ridefinita nella misura del 12%; relativamente alle quote POS e PI nulla cambia per quest’anno sia nella misura sia nei criteri di valutazione; da sottolineare che sull’EDR, essendo elemento retributivo fisso, non opera alcuna riduzione in relazione a qualsiasi tipo di assenza.

Dal 2021, ultimo anno di vigenza del CIA, l’EDR è elevato al 10% con l’intervento dell’istituto e per effetto del disposto dell’art. 55 del CCNL; contestualmente è introdotta nel 2021, in via sperimentale, una innovazione del sistema premiale introducendo nuovi criteri; nello specifico:

– 6% della retribuzione tabellare vigente relativo ad una presenza in servizio di almeno 120 giorni l’anno fatte salve le assenze tutelate di cui all’art. 13 del CIA vigente.

– 12% relativo al raggiungimento dell’obiettivo specifico di gruppo.

– 5% relativo alle competenze individuali.

Altra importante novità riguarda la base di calcolo del premio che, a partire dal 2020, viene agganciata al tabellare vigente anziché al 2015 consentendo, sostanzialmente, il recupero di un altro punto percentuale.

È stato inoltre ridotto il peso di eventuali provvedimenti disciplinari rendendo il sistema più equilibrato rispetto al tipo di sanzione.

È stata infine modificata la franchigia riguardante le assenze per malattia: 20 giorni nell’anno anziché 10 a semestre, criterio che offre maggiori garanzie di tutela.

Si realizza in questo modo quell’obiettivo di stabilizzazione di parte del PAR che le OO. SS. hanno sempre perseguito in questi anni.

Due ulteriori novità sono state introdotte sul sistema dei permessi: la prima prevede la fruizione di uno specifico permesso retribuito in occasione dell’inserimento dei figli fino ai 6 anni nella scuola elementare, materna o nido, consistente in 3 ore giornaliere per 5 giorni entro i 30 giorni successivi all’apertura delle scuole; la seconda estende il congedo per il padre o il secondo genitore equivalente, entro i primi 5 mesi dalla nascita del figlio, da 7 a 10 giorni.

Infine, ma non meno importante, si è convenuto di aprire, entro il 30 settembre prossimo, un confronto volto alla definizione di un regolamento per l’attività a distanza (telelavoro, smart working) anche sulla base dell’esperienza maturata con la gestione dell’emergenza Covid 19 e propedeutico alla possibile sperimentazione di tali modalità.

L’impegno delle OO. SS. e la disponibilità dell’Istituto a condividere le migliori soluzioni che contemperino gli interessi dell’Ente con le garanzie e le tutele delle Lavoratrici e dei Lavoratori sono gli strumenti che ci consentiranno di affrontare al meglio le sfide future, in un contesto generale difficile per il Paese e, per ciò che ci riguarda, non ancora pienamente definito.

4 giugno 2020
Sottoscritto da tutte le OO.SS

Messaggistica istantanea al servizio degli iscritti

Caro iscritto/a,

la CISL FP Lazio vuole rendere ancor più efficaci gli strumenti di comunicazione e di trasmissione in tempo reale delle informazioni agli iscritti.

Per migliorare la comunicazione e quindi trasmetterti accordi, notizie, avvisi, volantini, ecc. abbiamo pensato di implementare il mezzo più utilizzato e più veloce ….”whatsapp”.

Per tutelare la riservatezza di ogni associato verrà utilizzato un sistema che impedisce la creazione di “gruppi aperti”, cosiddette “liste broadcast”, in modo che il tuo numero di cellulare sia conosciuto esclusivamente dalle persone incaricate al servizio della nostra organizzazione. Invitiamo anche quanti di voi vorranno aderire a questa iniziativa e che non hanno fornito il numero di cellulare nel momento dell’iscrizione, a fornirci il numero di cellulare assieme a cognome, nome e posto di lavoro, attraverso una comunicazione mail all’indirizzo fp.lazio@cisl.it oppure inviando un messaggio di adesione sul numero di seguito indicato, in modo da poter essere inseriti nei nostri database. In allegato troverai l’informativa privacy completa per gli associati.

Ti informo che per attivare tale servizio attraverso le “liste broadcast” è però indispensabile che tu memorizzi sul tuo dispositivo, se non lo hai ancora fatto, il numero di cellulare 3403336061 della Cisl Fp Lazio.

Ti ricordo che il suddetto numero è riservato esclusivamente all’invio delle comunicazioni agli iscritti da parte della scrivente Segreteria. Pertanto, per qualsiasi altro tipo di informazione o comunicazione, ti invito a contattare la nostra Segreteria chiamando il numero 06 772891 o scrivendo una mail all’indirizzo: fp.lazio@cisl.it.

Certo che tu possa apprezzare la nostra iniziativa, colgo l’occasione per porgerti i migliori saluti.

Cordiali saluti,

il Segretario Generale

Roberto Chierchia

CISL FP Lazio

 

Informativa completa iscritti

E’ questione di stile

E’ sotto gli occhi di tutti come il Paese stia reagendo alla pandemia con differenti approcci a partire dalle Istituzioni per finire alle molte, forse troppe, task force sia sanitarie che economiche che forniscono soluzioni diverse perché molte potrebbero essere le soluzioni quando ci si trova di fronte ad una “Rivoluzione” quale questa pandemia. Le Organizzazioni Sindacali confederali dal canto loro hanno ritenuto di dover affrontare pragmaticamente il problema con l’unico obiettivo di salvaguardare la sicurezza dei cittadini lavoratori, con l’approccio più idoneo: condividere un protocollo di garanzia tra le parti sociali e il Governo.
Condividere è un concetto semplice che racchiude la necessità di lavorare insieme, datori di lavoro e sindacati, per rintracciare regole e strumenti capaci di superare le difficoltà operative non dettate da diverse interpretazioni contrattuali, da diatribe economiche o da lotte intestine anche tra sindacati, ma da uno tsunami chiamato Coronavirus – Covid 19.
Servono parole semplici per informare anche quando i concetti sono complessi, altrimenti si genera confusione, animosità, discredito e conflitto.
Serve competenza, costanza, capacità di ascolto e coerenza per proporre soluzioni che siano in grado di essere valutate e condivise.
Serve avere una strategia che conduca agli obiettivi di tutela di tutti i lavoratori e di salvaguardia delle aziende per poter ergersi a paladini della giustizia.
Veniamo a noi, all’Enasarco, un pianeta che gravita all’interno della galassia Adepp dove, ci risulta, alcune OO.SS. con comunicati, alcuni molto lunghi altri stringati, si lamentano di atteggiamenti provocatori della dirigenza o di, ancor più gravi, presunte inadempienze sulla sicurezza.
E’ sufficiente leggere i comunicati delle Segreterie aziendali di CGIL, CISL, CISAL e Dirpubblica per comprendere quanto e come l’impegno di ciascuno stia portando a definire accordi a cui l’amministrazione non si è mai sottratta e che ha portato risultati non scontati a favore dei lavoratori.
Certo l’emergenza ha definito una riorganizzazione della modalità di lavoro in lavoro agile dall’oggi al domani, ma i Dirigenti, i colleghi dell’IT e i lavoratori hanno saputo ridefinire gli obiettivi e le attività in modo tale da avere ottimi risultati in termini di risultati e hanno dimostrato che si può lavorare anche “da casa”.
Rigettiamo l’attacco strumentale, specchio dell’inadeguatezza e dell’arroganza del proprio agire, portato alla dirigenza e da ultimo al dott. Rufini per presunti atteggiamenti “gravidi di lesioni insanabili”. La strumentalità è dimostrata, tra l’altro, dalla modalità operativa delle relazioni sindacali in Enasarco, dagli accordi sottoscritti e, comunque, non si comprende la richiesta di finire il tempo “dell’autodichia e autosufficienza della Direzione Aziendale”.
Si riporta la definizione di autodichia presa dal vocabolario:
Autodichia (d. cost.). Particolare prerogativa dei due rami del Parlamento di risolvere, attraverso un organismo giurisdizionale interno, le controversie insorte con i propri dipendenti. L'(—) rientra nel più ampio concetto di autonomia delle Camere, che ha come obiettivo principale quello di
salvaguardare l’organo da qualsiasi ingerenza esterna e trova la sua massima espressione nel potere autoregolamentare loro attribuito.
Lasciamo a Voi coniugare l’autodichia con l’autosufficienza della Direzione Aziendale per strumentalmente inserire le parti sociali del CDA dell’Enasarco.
Ma ancora più da rigettare è ingenerare paure e dubbi sulla distribuzione di mascherine (la storia delle mascherine ha riempito pagine di giornali) o a trincerarsi dietro la costituzione del Comitato per l’applicazione delle regole del protocollo per ritenersi garantiti dal contagio Covid 19.
E’ utile ricordare che il Comitato non è concepito come il Tribunale dell’Inquisizione ma, come garante e dovrà monitorare il rispetto delle regole e aiutare a porre sempre più adeguati dispositivi di sicurezza.
Silenzio assordante sul lavoro fatto da quattro colleghi che si sono impegnati lavorando in sede tutti i giorni e senza orario per consentire la sanificazione degli ambienti, l’acquisto dei presidi sanitari e la predisposizione degli atti relativi alla sicurezza per consentire ai lavoratori di trovare ambienti di lavoro idonei ad un graduale e parziale rientro nella sede di lavoro.
Quando si cerca di trovare un modo per attaccare l’Amministrazione inopinatamente, si deve sapere che dietro c’è il lavoro dei colleghi.
Per quanto ci riguarda sappiamo che tutto è perfettibile e continueremo a esercitare la difesa dei diritti e delle tutele dei Lavoratori con la concertazione e la contrattazione sapendo che ci aspettano sfide impegnative per riorganizzare e riformare la modalità di lavoro a seguito dell’esperienza acquisita per lo smart working, consapevoli che questo si potrà fare solo ed esclusivamente insieme al CDA e ai Dirigenti che riteniamo capaci di valutarne il salto di qualità organizzativa e di efficacia per il servizio reso agli iscritti.
Per arrivare a questo risultato non è più possibile procedere allo stesso tavolo di trattativa con chi non aspetta altro che strumentalizzare gli accordi, con chi li sottoscrive e contestualmente ne prende le distanze, con chi ancora oggi ritiene che ‘fare’ sindacato significa confliggere con la controparte anche in situazioni di emergenza sanitaria nazionale, formalizzeremo per questo la richiesta del tavolo separato per le contrattazioni in Enasarco.

Enasarco_comunicato_120520

Fase 2- Ieri importante incontro tra OO.SS. E Adepp

Ieri alle 18 l’Adepp (Oliveti, Anedda e Verbaro) ha incontrato in conference call le OO.SS. nazionali.
L’incontro era stato richiesto dalle OO.SS. al fine di porre in essere un confronto riguardante la riapertura delle attività degli Enti in vista della Fase 2. La delegazione Adepp ha convenuto sulla legittimità delle proposte avanzate.
Anedda e Oliveti hanno preso l’impegno a confrontarsi in assemblea dei Presidenti per definire un’intesa scritta per la formale adesione al protocollo sulla sicurezza del 24 aprile u.s..
Ci si è confrontati anche rispetto alle differenti applicazioni della modalità di svolgimento delle attività lavorative in regime di smart working, che per l’eccezionalità della sua applicazione, ha determinato un approccio più simile al telelavoro che più propriamente al lavoro agile.
Nella fattispecie la Delegazione Adepp ha convenuto che le richieste di lavoro straordinario in quegli Enti che non prevedono la retribuzione dello stesso non sono da prendere in considerazione.
Si sono inoltre affrontati anche temi riguardanti la completa applicazione del CCNL sottoscritto lo scorso 15/1, laddove in alcune realtà si è riscontrata una non completa attuazione degli istituti contrattuali vigenti.
In particolare le OO.SS. hanno chiesto:
– interpretazione autentica della norma sui passaggi per anzianità (art. 45 CCNL), che riconosce l’anzianità già maturata alla data del 1/1/2020 per evitare applicazioni difformi;
– richiesta di apertura delle contrattazioni decentrate per l’applicazione dell’EDR;
-Correzione di refusi sull’art. 2.16 del Ccnl.
Si è deciso di aggiornare la riunione non appena l’Assemblea dei Presidenti procederà al confronto annunciato (presumibilmente la prossima settimana).
COORDINAMENTO CASSE CISL FP

Enasarco:Protocollo d’Intesa per la gestione dell’ emergenza sanitaria

E’ STATA SIGLATA L’IPOTESI DI PROTOCOLLO D’INTESA

 

QUALCHE BREVE CONSIDERAZIONE PER CAPIRE CONTESTO, METODO ED OBIETTIVI

Le OO.SS. che scrivono il presente comunicato, dal primo momento in cui l’emergenza sanitaria ha evidenziato le inevitabili ricadute che essa avrebbe avuto sul rapporto di lavoro dei dipendenti, sull’organizzazione delle attività e sulle stesse funzioni istituzionali della Fondazione, hanno perseguito con costanza e determinazione l’obiettivo di individuare consensualmente un sistema con il quale riuscire ad equilibrare la tutela dei diversi interessi in gioco, senza sacrificare l’interesse primario alla protezione della salute dei lavoratori e della collettività.

Si è delineato così un metodo sindacale imperniato sulla responsabilità e sulla capacità di proposta invece che quello di un sindacato muscolare, con una voce squillante ma improduttiva di risultati concreti. Il nucleo della credibilità di un’organizzazione è proprio questo.

Certamente, la credibilità risiede anche nella difesa convinta di ciò che si è appena firmato e non è compatibile con i distinguo ed il sottrarsi implicito alle responsabilità che ci si è appena assunti.

Oggi possiamo finalmente dire che questo metodo è stato vincente.

Con una larga adesione è stata finalmente sottoscritta un’ipotesi di protocollo d’intesa con la quale i lavoratori potranno gestire le diverse articolazioni del proprio rapporto di lavoro, senza intaccare diritti contrattuali importanti come le ferie, senza soggiacere a decisioni unilaterali dell’amministrazione, secondo dei criteri ben dosati, proporzionati ed adeguati ad assicurare la continuità e la corretta gestione delle funzioni pubbliche previdenziali ed assistenziali della Fondazione.

Questo è anche un accordo che finalmente mette al centro il lavoro dei dipendenti della Fondazione per il perseguimento degli interessi e delle tutele degli agenti di commercio e dei consulenti, purtroppo pesantemente colpiti dalle conseguenze economiche della crisi sanitaria.

La cooperazione tra tutti gli attori rafforza, la divisione indebolisce.

La stessa intensa collaborazione che hanno manifestato tutti i lavoratori di tutti i Servizi che,  insieme allo spirito creativo e organizzativo dai Responsabili e coordinatori, ha contribuito a sostenere il proseguimento delle attività lavorative nonostante le difficoltà derivanti dalla successione dei decreti con cui gli organi politici sono intervenuti per affrontare l’emergenza sanitaria.

 

I CONTENUTI DELL’INTESA

L’accordo, di cui vi alleghiamo il testo, è imperniato su alcuni elementi cardine:

. si ribadisce che la modalità ordinaria della prestazione di lavoro è quella in Smart working. E’ la presa d’atto di un’indicazione presente nelle norme che ci aveva già fatto chiedere di spingere in profondità tale modalità, e che ha condotto ad un’applicazione pari all’87% del personale.

. Le disposizioni dell’accordo hanno efficacia retroattiva, per cui si potrà ricorrere agli istituti ivi previsti anche per il periodo pregresso (ad es. per convertire eventuali ferie obbligatorie 2020 in giornate a recupero).

. Il coordinamento dell’esigenza di ridurre al minimo la presenza al lavoro per evitare i rischi di contagio con quello di evitare che le assenze potessero essere giustificate solo attraverso il ricorso alle ferie obbligatorie 2020, mantenendo nel contempo la continuità delle attività, è ottenuto attraverso il seguente articolato congegno: i lavoratori operano ordinariamente in SW, per i giorni non  ricoperti da SW essi potranno ricorrere ad un ampio stock di permessi a recupero per l’intera giornata (tot. 144 ore pari a gg. 20) evitando così di utilizzare obbligatoriamente le ferie 2020, mentre le eventuali ferie residue 2019 dovranno essere utilizzate prima dei permessi a recupero.

. il recupero delle ore a recupero usufruite sarà ripartito, a partire dal mese di giugno 2020, in n. 10 ore mensili minime, allo scopo di garantire una base di organizzazione e programmazione delle attività. Almeno 80 ore dovranno essere recuperate entro il 31 dicembre 2020, mentre il residuo sarà recuperato entro giugno 2021.

. Nel caso in cui la presenza in servizio fosse necessaria per lo svolgimento di attività indifferibili o per il completamento di attività svolte in Smart working non si potrà ricorrere ai permessi a recupero:  si tratta di una regola di responsabilità finalizzata ad evitare la paralisi delle funzioni della Fondazione e ad assicurare la continuità aziendale.

. E’ stata prevista una clausola che consentirà, attraverso l’iniziativa del dirigente, di tenere conto della flessibilità positiva generata da quelle situazioni in cui è stato necessario un ‘impegno in SW oltre l’orario ordinario di lavoro.

.Il ticket verrà erogato anche per le giornate in SW, a differenza di quanto previsto nel disciplinare iniziale sullo SW.

. Viene introdotta il criterio dell’esame congiunto dell’applicazione dell’accordo: si prende atto della possibilità di introdurre affinamenti in base alle conseguenze pratiche dell’intesa che osserveremo nel tempo, secondo un metodo cooperativo.

. Per la prima volta, si prevede la possibilità che gli obiettivi aziendali possano essere rimodulati, e si individua in proposito una fase di consultazione con le organizzazioni sindacali.

. Sono state individuati una serie di controlli finalizzati alla verifica dello stato di salute dei dipendenti all’ingresso in ufficio e misure per organizzare la presenza in condizioni di prevenzione del rischio (rarefazione delle presenze e collocazione dei lavoratori in sicurezza)

 

Il funzionamento dell’intesa dovrà essere verificato nella prassi applicativa, rispetto alla quale abbiamo ricevuto assicurazioni che essa avverrà con la flessibilità necessaria per tenere conto anche di situazioni che dovessero richiedere un’attenzione specifica non inclusa nel protocollo.

La parola passa al Consiglio di Amministrazione, al quale l’ipotesi di intesa sarà presto sottoposta.

 

Le scriventi OOSS, senza clamore, ma con la chiarezza degli obiettivi e la certezza di essere stati propositivi e convincenti, pensano, semplicemente, di aver compiuto il proprio dovere.

Protocollo_07.04.2020(2)

INPGI Firmato protocollo di accordo per emergenza sanitaria Covid-19

Protocollo di accordo per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid-19”
Premesso che:
il “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto il 14 marzo 2020 reca misure e soluzioni organizzative per la sicurezza dei lavoratori del settore privato che sono pienamente in linea con le indicazioni fornite alle pubbliche amministrazioni con la direttiva n. 2 del 12 marzo 2020 del Ministro per la Pubblica amministrazione e ne condividono l’impostazione di fondo, secondo cui la modalità di lavoro ordinaria è il lavoro agile;
la crisi epidemiologica da Covid-19 in corso ha imposto l’assunzione di azioni tempestive, destinate ad avere efficacia sino al termine dello stato emergenziale, che devono essere orientate alla massima uniformità e caratterizzate da coerenza di comportamenti;
è necessario che ogni amministrazione garantisca la piena attuazione delle indicazioni fornite con la richiamata direttiva n. 2/2020 e con la circolare n. 2 del 1° aprile 2020 del Ministro per la Pubblica Amministrazione, limitando al minimo indispensabile la presenza negli uffici e adottando ogni idonea misura per la tutela della salute del proprio personale;
in tale contesto, partendo dall’assunto che tutte le pubbliche amministrazioni rappresentano insostituibile supporto vitale per l’organizzazione del Paese e per il rilancio economico dello stesso nonché uno strumento di equità e imparzialità per garantire a tutta la nazione servizi efficienti e puntuali, vanno promosse rapidamente in tutte le realtà del lavoro pubblico misure volte ad evitare il contagio da Covid-19 contemperando le esigenze di tutela della salute dei cittadini/utenti e cittadini/dipendenti, limitandone al massimo ogni spostamento e le occasioni di assembramento, con la garanzia di erogazione dei servizi ritenuti essenziali e indifferibili nell’attuale situazione di emergenza;
come stabilito dal DPCM 11 marzo 2020, le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165 assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81; come stabilito dal DPCM 22 marzo 2020, le attività dell’amministrazione pubblica non differibili e che riguardano l’effettuazione di servizi pubblici essenziali non sono tra quelle sospese;
il Ministro per la Pubblica Amministrazione e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, maggiormente rappresentative nelle pubbliche amministrazioni:
ritengono fondamentale promuovere orientamenti comuni e condivisi per agevolare tutte le amministrazioni pubbliche, nell’estesa adozione di modalità organizzative di lavoro agile e piani di sicurezza anti-contagio;
sottoscrivono il presente Protocollo, per quanto non espressamente previsto dalla normativa vigente, dai CCNL dei comparti e delle aree di contrattazione, nonché in coerenza con quanto previsto dalla direttiva n. 2/2020 e dalla circolare n. 2/2020 del Ministro per la pubblica amministrazione, dal DPCM 11 marzo 2020 e dal DPCM 22 marzo 2020, al fine di promuovere e agevolare il ricorso a misure necessarie a contenere la diffusione del contagio, mettere in sicurezza gli ambienti di lavoro e di accesso al pubblico e contestualmente garantire la continuità dei servizi e i livelli retributivi dei pubblici dipendenti che li prestano.

In particolare, nei limiti di propria competenza e nel rispetto della normativa vigente, in considerazione dell’attuale stato di emergenza, le parti convengono:
1. sulla opportunità, per il periodo di emergenza, che le amministrazioni promuovano modalità di comunicazione e confronto con le rappresentanze sindacali sui punti del presente protocollo al fine di condividere informazioni e azioni volte a contemperare la necessità di tutela del personale e dell’utenza, con quella di garantire l’erogazione di servizi pubblici essenziali e indifferibili;
2. sulla necessità di rimodulazione dell’organizzazione del lavoro e degli uffici che consenta di ridurre la presenza del personale e dell’utenza: a tal fine, anche con il ricorso alle modalità di cui al punto 1, le attività delle pubbliche amministrazioni sono ordinariamente svolte con modalità di lavoro agile; le amministrazioni prevedono piani di turnazione o rotazione dei dipendenti che non incidano sugli aspetti retributivi; stabiliscono orari di ingresso e uscita scaglionati dei dipendenti e dell’eventuale utenza in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni;
3. sulla necessità di garantire, ai fini della prosecuzione dell’attività amministrativa, le più opportune condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro in cui le attività debbono essere svolte in presenza del personale;
4. che, laddove la capacità organizzativa delle amministrazioni e la natura della prestazione da erogare lo permetta, anche le attività e i servizi indifferibili sono il più possibile uniformemente resi da remoto, in modalità di lavoro agile o attraverso servizi informatici o telefonici e, laddove non possibile, l’erogazione di servizi al pubblico sia svolta con appuntamenti cadenzati in sede prevedendo che il personale, per adempiere alle proprie attività lavorative, sia dotato di adeguati DPI (dispositivi di protezione individuale) previsti dalla normativa e secondo le disposizioni delle competenti autorità in relazione alla specificità dei comparti e delle attività stesse, e che, nell’ambito della autonomia organizzativa, siano implementate azioni di sicurezza, anche di misura analoga a quelle riportate dal Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro;
5. che, in linea con quanto recato dalla richiamata circolare n. 2/2020, qualora non sia possibile ricorrere alle forme di lavoro agile, le amministrazioni, fermo restando l’eventuale ricorso alle ferie pregresse maturate fino al 31 dicembre 2019, ai congedi o ad analoghi istituti qualora previsti dai CCNL vigenti, nonché, ove richiesto dai dipendenti, dei congedi parentali straordinari previsti a garanzia delle cure genitoriali da prestare, possono ricorrere, nelle modalità previste dai vigenti CCNL, al collocamento in attività di formazione in remoto utilizzando pacchetti formativi individuati dal datore di lavoro. Le amministrazioni ricorrono motivatamente all’esenzione dal servizio così come previsto dall’articolo 87, comma 3, del decreto legge n. 18/2020, al fine di salvaguardare la retribuzione complessiva di quei lavoratori costretti ad assentarsi per evenienze strettamente correlate all’eccezionalità della pandemia da Covid-19;
6. sulla necessità di armonizzare le indicazioni di tutte le pubbliche amministrazioni in merito alla estensione dei permessi retribuiti di cui all’articolo 33, commi 3 e 6, della legge n. 104/1992, conformandosi alla Circolare n.° 45 del 25/03/2020 in relazione alla fruizione dei permessi retribuiti e alla fruizione cumulata degli stessi, laddove il lavoratore sia titolare di altro permesso 104 per assistere un secondo familiare, chiarendo così che anche gli ulteriori 12 giorni sono cumulabili quindi nella misura di 24 giorni complessivi aggiunti ai 6 di permesso mensili già riconosciuti in tal caso;
7. sull’importanza di contingentare l’accesso agli spazi comuni, mense, aree di attesa, con la previsione di una ventilazione o aerazione continua dei locali stessi, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra le persone che li occupano;
8. sulla necessità di assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di attesa dell’utenza;

9. sull’esigenza di procedere, laddove si verifichi un caso di positività al COVID-19 di un dipendente o di eventuale cittadino/utente che ha avuto recente accesso agli spazi di un’amministrazione, alla chiusura della stessa amministrazione per almeno 24 ore ai fini dello svolgimento delle operazioni di pulizia e sanificazione dei locali interessati secondo quanto previsto dalla circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute nonché alla loro ventilazione e all’adozione di tutte le misure prescritte in caso di esposizione al contagio;
10. sulla garanzia, in caso di isolamento momentaneo dovuto al superamento della soglia di temperatura o al pervenire di sintomi riconducibili al COVID-19, alla riservatezza e alla dignità del lavoratore interessato dalla misura preventiva. Tali garanzie peraltro devono esser riconosciute anche nel caso in cui il lavoratore comunichi all’ufficio responsabile del personale di aver avuto, al di fuori del contesto lavorativo, contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19;
Le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, ferme restando le specifiche disposizioni adottate nel rispetto della propria autonomia e degli ambiti di competenza, promuovono l’adozione del presente protocollo.
Le parti, al fine di assicurare l’adeguamento dell’organizzazione dei servizi e del lavoro al rispetto delle norme emanate nel corso dello stato di emergenza sanitaria da Covid-19, e di promuovere il confronto a tale livello con riguardo agli aspetti del presente protocollo, monitorano periodicamente l’applicazione della presente intesa ai fini della applicazione della stessa, anche attraverso segnalazioni all’Ispettorato per la Funzione pubblica, che provvederà ad aggiornare le parti in maniera costante e continuativa sugli esiti delle segnalazioni ricevute.

PROTOCOLLO PA OO.SS. DEFINITIVO PER FIRMA.pdf.pdf

ENASARCO – Nessuno di noi firmerà un qualsiasi protocollo ma solo un accordo adeguato a gestire l’emergenza sanitaria

A TUTTO IL PERSONALE

C’era un tempo in cui ciascuna Organizzazione Sindacale si identificava arrivando prima ai lavoratori con i comunicati e si arrogava il diritto di essere quella che “propone, dispone e contratta”. C’era un tempo in cui la differenza di convincimento nel merito degli strumenti contrattuali da adottare per arrivare ad un accordo aveva la sua centralità.

Tornerà ad esserci un tempo

ma non è ora.

Le Organizzazioni Sindacali scriventi insieme stanno tentando di rispondere alle esigenze dei lavoratori che nonostante la più grande emergenza sanitaria del nostro tempo rispondono con prontezza alle giuste, dovute domande degli iscritti alla Fondazione Enasarco.

Senza la necessità di distinguersi.

Con questo spirito e con la convinzione che un protocollo d’intesa fosse lo strumento utile a garantire i diritti dei lavoratori abbiamo approcciato al tavolo del 27 marzo u.s. tralasciando anche le legittime differenze di ciascuno nel merito degli istituti da adottare e da proporre all’Amministrazione.

Nessuno di noi firmerà un qualsiasi protocollo ma solo un accordo adeguato a gestire l’emergenza sanitaria

Venerdì u.s. si è tenuto un nuovo incontro tra le OO.SS. e l’amministrazione per verificare le condizioni per giungere alla stipula di un protocollo d’intesa e siamo stati informati che i tempi dell’accordo si sarebbero prolungati a causa della decisione del Consiglio di Amministrazione di verificare con L’ADEPP quali interventi siano stati già assunti finora dagli altri Enti del comparto in ordine alle richieste delle OO.SS. che riguardano, tra l’altro, l’istituzione di congedi straordinari retribuiti e l’erogazione del ticket anche per chi opera in Smart Working.

Crediamo fermamente che questo percorso, che rappresenta il tentativo di definire organicamente la materia della disciplina contrattuale nella fase di emergenza sanitaria, debba concludersi in tempi brevi. In particolare, alcuni istituti che non hanno implicazioni finanziarie per la Fondazione in termini di maggior costo avrebbero potuto essere già operativi ed a disposizione dei lavoratori.

E’ questo il senso della possibilità di giungere ad un accordo in tempi rapidi.

Su molti aspetti, le OO.SS. che scrivono il presente comunicato, nonostante alcune differenze di accento e di individuazione di proposte specifiche, hanno sempre mantenuto una sostanziale condivisione di fondo che ha consentito di svolgere un’azione sindacale comune nell’interesse collettivo di tutti i lavoratori della Fondazione.

Abbiamo indirizzato le richieste di modifica del protocollo coerentemente con le richieste che le Federazioni Nazionali hanno individuato come legittime e fattibili, forti dell’applicazione in molti Enti del comparto perché legittime e giuridicamente e contrattualmente corrette.

Nulla di strumentale poiché non abbiamo necessità di visibilità ma di uno spirito collettivo per contribuire con una linea responsabile, costruttiva, non pretestuosa, nell’interesse dei Lavoratori e anche per la tutela dell’interesse della categoria degli agenti e dei consulenti finanziari sui quali purtroppo sta ricadendo un pesante onere economico a causa della pandemia.

Si è preferito lavorare insieme e, finora, lo stato delle cose è questo:

lo Smart Working è attualmente operativo per l’82% del personale e la media è di autorizzazioni date per 4 giorni su 5. Tutti, non un solo sindacato, abbiamo chiesto dati più disaggregati per avere un quadro più preciso. Abbiamo chiesto anche di prestare particolare attenzione a casi specifici per i quali la quantità di prestazione in Smart Working è ancora insufficiente o per i quali ci possono essere state delle distorsioni o errori nella valutazione delle autorizzazioni.

Non si tratta di avere un fantomatico “Piano Operativo Programmatico di Azione ed Organizzazione” nozione del tutto nebulosa) che porterebbe ad una sicura e pretestuosa lungaggine ma di spingere ancora oltre lo Smart Working mediante ulteriori interventi organizzativi puntuali dell’amministrazione.

La rarefazione delle presenze, invocata strumentalmente, è già un dato realizzato:

venerdì erano presenti in ente 19 persone, giovedì 15, mercoledì 24, martedì 22.

Si è ribadito fermamente che non riteniamo possibile ricorrere ad obbligare ad utilizzare le ferie 2020.

Si è chiesto, vista la lunghezza dei tempi, di poter fare in modo che gli interventi contrattuali che faranno parte del protocollo d’intesa abbiano decorrenza retroattiva.

Concludiamo questo comunicato senza frasi ad effetto che producono empatia e che avrebbero un senso in una normale contrattazione, poiché diffidiamo sempre di chi pensa di possedere la verità, e altresì crediamo di possedere la competenza per tutelare i lavoratori.

CGIL CISL CISAL Dirpubblica