SW ed Emergenza Coronavirus Covid-19 – I sindacati scrivono alle Casse Previdenziali

L’entrata in vigore dell’ultimo DPCM, inasprisce ulteriormente le misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica col fine di tutelare la salute dei cittadini italiani. I dati che ogni giorno il Capo della Protezione Civile alle 18 00 espone in conferenza stampa purtroppo non forniscono elementi di speranza.
L’improvvisa e drammatica situazione di emergenza è ricaduta violentemente su tutto il sistema Paese, ivi compreso il comparto degli Enti e delle Casse previdenziali, in cui si sono da subito contemperate le esigenze di contenimento e la necessità di assicurare i servizi essenziali tra cui rientrano, naturalmente, le prestazioni previdenziali e assistenziali dei rispettivi Enti previdenziali.
Tale improvviso accadimento ha determinato, pressoché ovunque, una interpretazione eterogenea soprattutto relativamente all’adeguamento degli istituti contrattuali innanzi tutto in materia di lavoro agile.
Rileviamo con grande soddisfazione che alcuni Enti del comparto hanno addirittura anticipato il Governo sulle misure da adottare, rivelando quel grado di autonomia e senso di responsabilità forse troppe volte lasciato in secondo piano appiattendosi cautelativamente sulla più facile attesa di interventi terzi.
Visto il prolungarsi dell’emergenza in essere, crediamo sia necessario, per continuare a dimostrare come il comparto degli Enti e delle Casse di Previdenza sia l’eccellenza nel mondo dei servizi pubblici, perseverare nella ricerca di tutti gli strumenti necessari alla gestione dell’emergenza, rimanendo comunque nell’alveo della Legge e del Contratto di lavoro.
Per queste ragioni riteniamo che, mai come in questa grave circostanza, l’AdEPP sia chiamata a svolgere, con forza, il ruolo che è alla base della sua istituzione: coordinare le iniziative che i singoli Enti attivano per assicurare prestazioni e ulteriore sostegno ai propri iscritti e, in particolare, adottare linee guida per la gestione dell’attività lavorativa.
Abbiamo assistito alcune volte senza un preventivo confronto con le OO. SS, in questa fase emergenziale, ad una abbondante produzione di Ordini di Servizio, note, circolari, deliberazioni e quant’altro riguardanti la gestione del personale, estremamente diverse tra loro, che hanno prodotto difformità in ordine alla tutela della salute dei lavoratori, obiettivo primario in questo momento.
Tutti gli Enti hanno attivato il lavoro agile con solerzia e grande capacità operativa dimostrando quanto l’organizzazione del lavoro si sia evoluta tecnologicamente senza lasciare indietro i bisogni dei propri iscritti e i lavoratori hanno dimostrato competenza e diligenza ma, in forme e con modalità anche temporali quanto mai diverse da Ente a Ente.
Il Decreto Legge del 17 marzo u.s. ha dato forza di Legge ai precedenti DPCM e ha confermato che il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa salvo attività indifferibili, orbene risulta incomprensibile che nonostante l’espressa deroga alla Legge 81/2017 per l’attivazione dello smart working si sia proceduto in ordine sparso e in alcuni casi attivandolo con più rientri settimanali. Ricordiamo inoltre che la disciplina legislativa dello SW Legge 124/2015 e Legge 81/2017 non prevede alcun divieto al riconoscimento del buono pasto se non in presenza di un accordo integrativo aziendale specifico altresì, il lavoratore ha diritto ad un trattamento economico e normativo non inferiore a quello applicato al lavoro svolto in azienda.
Il percorso compiuto insieme tra OO.SS. e Amministrazioni durante la trattativa per il rinnovo del CCNL ha costruito delle solide relazioni industriali; ciò rende possibile ricorrere, laddove non sia possibile l’effettuazione di lavoro a distanza, a tutte le opzioni previste dalle norme vigenti: smaltimento ferie arretrate, congedi ordinari e straordinari, banca ore e in generale ampio allargamento delle ore di permesso con recupero almeno a 24 mesi dalla fine dell’emergenza.
Il senso di responsabilità dimostrato finora dalle lavoratrici e dai lavoratori delle Casse merita pieno riconoscimento e rispetto da parte di tutte le Amministrazioni e un altrettanto adeguato impegno da parte dell’AdEPP affinché si possa tornare, superata l’emergenza, alla normale ripresa delle attività in un rinnovato spirito di collaborazione.
Uniti, ognuno nell’esercizio del suo ruolo e funzione, supereremo questo drammatico evento.

lettera adepp 23.03.2020