ENASARCO – Nessuno di noi firmerà un qualsiasi protocollo ma solo un accordo adeguato a gestire l’emergenza sanitaria

A TUTTO IL PERSONALE

C’era un tempo in cui ciascuna Organizzazione Sindacale si identificava arrivando prima ai lavoratori con i comunicati e si arrogava il diritto di essere quella che “propone, dispone e contratta”. C’era un tempo in cui la differenza di convincimento nel merito degli strumenti contrattuali da adottare per arrivare ad un accordo aveva la sua centralità.

Tornerà ad esserci un tempo

ma non è ora.

Le Organizzazioni Sindacali scriventi insieme stanno tentando di rispondere alle esigenze dei lavoratori che nonostante la più grande emergenza sanitaria del nostro tempo rispondono con prontezza alle giuste, dovute domande degli iscritti alla Fondazione Enasarco.

Senza la necessità di distinguersi.

Con questo spirito e con la convinzione che un protocollo d’intesa fosse lo strumento utile a garantire i diritti dei lavoratori abbiamo approcciato al tavolo del 27 marzo u.s. tralasciando anche le legittime differenze di ciascuno nel merito degli istituti da adottare e da proporre all’Amministrazione.

Nessuno di noi firmerà un qualsiasi protocollo ma solo un accordo adeguato a gestire l’emergenza sanitaria

Venerdì u.s. si è tenuto un nuovo incontro tra le OO.SS. e l’amministrazione per verificare le condizioni per giungere alla stipula di un protocollo d’intesa e siamo stati informati che i tempi dell’accordo si sarebbero prolungati a causa della decisione del Consiglio di Amministrazione di verificare con L’ADEPP quali interventi siano stati già assunti finora dagli altri Enti del comparto in ordine alle richieste delle OO.SS. che riguardano, tra l’altro, l’istituzione di congedi straordinari retribuiti e l’erogazione del ticket anche per chi opera in Smart Working.

Crediamo fermamente che questo percorso, che rappresenta il tentativo di definire organicamente la materia della disciplina contrattuale nella fase di emergenza sanitaria, debba concludersi in tempi brevi. In particolare, alcuni istituti che non hanno implicazioni finanziarie per la Fondazione in termini di maggior costo avrebbero potuto essere già operativi ed a disposizione dei lavoratori.

E’ questo il senso della possibilità di giungere ad un accordo in tempi rapidi.

Su molti aspetti, le OO.SS. che scrivono il presente comunicato, nonostante alcune differenze di accento e di individuazione di proposte specifiche, hanno sempre mantenuto una sostanziale condivisione di fondo che ha consentito di svolgere un’azione sindacale comune nell’interesse collettivo di tutti i lavoratori della Fondazione.

Abbiamo indirizzato le richieste di modifica del protocollo coerentemente con le richieste che le Federazioni Nazionali hanno individuato come legittime e fattibili, forti dell’applicazione in molti Enti del comparto perché legittime e giuridicamente e contrattualmente corrette.

Nulla di strumentale poiché non abbiamo necessità di visibilità ma di uno spirito collettivo per contribuire con una linea responsabile, costruttiva, non pretestuosa, nell’interesse dei Lavoratori e anche per la tutela dell’interesse della categoria degli agenti e dei consulenti finanziari sui quali purtroppo sta ricadendo un pesante onere economico a causa della pandemia.

Si è preferito lavorare insieme e, finora, lo stato delle cose è questo:

lo Smart Working è attualmente operativo per l’82% del personale e la media è di autorizzazioni date per 4 giorni su 5. Tutti, non un solo sindacato, abbiamo chiesto dati più disaggregati per avere un quadro più preciso. Abbiamo chiesto anche di prestare particolare attenzione a casi specifici per i quali la quantità di prestazione in Smart Working è ancora insufficiente o per i quali ci possono essere state delle distorsioni o errori nella valutazione delle autorizzazioni.

Non si tratta di avere un fantomatico “Piano Operativo Programmatico di Azione ed Organizzazione” nozione del tutto nebulosa) che porterebbe ad una sicura e pretestuosa lungaggine ma di spingere ancora oltre lo Smart Working mediante ulteriori interventi organizzativi puntuali dell’amministrazione.

La rarefazione delle presenze, invocata strumentalmente, è già un dato realizzato:

venerdì erano presenti in ente 19 persone, giovedì 15, mercoledì 24, martedì 22.

Si è ribadito fermamente che non riteniamo possibile ricorrere ad obbligare ad utilizzare le ferie 2020.

Si è chiesto, vista la lunghezza dei tempi, di poter fare in modo che gli interventi contrattuali che faranno parte del protocollo d’intesa abbiano decorrenza retroattiva.

Concludiamo questo comunicato senza frasi ad effetto che producono empatia e che avrebbero un senso in una normale contrattazione, poiché diffidiamo sempre di chi pensa di possedere la verità, e altresì crediamo di possedere la competenza per tutelare i lavoratori.

CGIL CISL CISAL Dirpubblica

SW ed Emergenza Coronavirus Covid-19 – I sindacati scrivono alle Casse Previdenziali

L’entrata in vigore dell’ultimo DPCM, inasprisce ulteriormente le misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica col fine di tutelare la salute dei cittadini italiani. I dati che ogni giorno il Capo della Protezione Civile alle 18 00 espone in conferenza stampa purtroppo non forniscono elementi di speranza.
L’improvvisa e drammatica situazione di emergenza è ricaduta violentemente su tutto il sistema Paese, ivi compreso il comparto degli Enti e delle Casse previdenziali, in cui si sono da subito contemperate le esigenze di contenimento e la necessità di assicurare i servizi essenziali tra cui rientrano, naturalmente, le prestazioni previdenziali e assistenziali dei rispettivi Enti previdenziali.
Tale improvviso accadimento ha determinato, pressoché ovunque, una interpretazione eterogenea soprattutto relativamente all’adeguamento degli istituti contrattuali innanzi tutto in materia di lavoro agile.
Rileviamo con grande soddisfazione che alcuni Enti del comparto hanno addirittura anticipato il Governo sulle misure da adottare, rivelando quel grado di autonomia e senso di responsabilità forse troppe volte lasciato in secondo piano appiattendosi cautelativamente sulla più facile attesa di interventi terzi.
Visto il prolungarsi dell’emergenza in essere, crediamo sia necessario, per continuare a dimostrare come il comparto degli Enti e delle Casse di Previdenza sia l’eccellenza nel mondo dei servizi pubblici, perseverare nella ricerca di tutti gli strumenti necessari alla gestione dell’emergenza, rimanendo comunque nell’alveo della Legge e del Contratto di lavoro.
Per queste ragioni riteniamo che, mai come in questa grave circostanza, l’AdEPP sia chiamata a svolgere, con forza, il ruolo che è alla base della sua istituzione: coordinare le iniziative che i singoli Enti attivano per assicurare prestazioni e ulteriore sostegno ai propri iscritti e, in particolare, adottare linee guida per la gestione dell’attività lavorativa.
Abbiamo assistito alcune volte senza un preventivo confronto con le OO. SS, in questa fase emergenziale, ad una abbondante produzione di Ordini di Servizio, note, circolari, deliberazioni e quant’altro riguardanti la gestione del personale, estremamente diverse tra loro, che hanno prodotto difformità in ordine alla tutela della salute dei lavoratori, obiettivo primario in questo momento.
Tutti gli Enti hanno attivato il lavoro agile con solerzia e grande capacità operativa dimostrando quanto l’organizzazione del lavoro si sia evoluta tecnologicamente senza lasciare indietro i bisogni dei propri iscritti e i lavoratori hanno dimostrato competenza e diligenza ma, in forme e con modalità anche temporali quanto mai diverse da Ente a Ente.
Il Decreto Legge del 17 marzo u.s. ha dato forza di Legge ai precedenti DPCM e ha confermato che il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa salvo attività indifferibili, orbene risulta incomprensibile che nonostante l’espressa deroga alla Legge 81/2017 per l’attivazione dello smart working si sia proceduto in ordine sparso e in alcuni casi attivandolo con più rientri settimanali. Ricordiamo inoltre che la disciplina legislativa dello SW Legge 124/2015 e Legge 81/2017 non prevede alcun divieto al riconoscimento del buono pasto se non in presenza di un accordo integrativo aziendale specifico altresì, il lavoratore ha diritto ad un trattamento economico e normativo non inferiore a quello applicato al lavoro svolto in azienda.
Il percorso compiuto insieme tra OO.SS. e Amministrazioni durante la trattativa per il rinnovo del CCNL ha costruito delle solide relazioni industriali; ciò rende possibile ricorrere, laddove non sia possibile l’effettuazione di lavoro a distanza, a tutte le opzioni previste dalle norme vigenti: smaltimento ferie arretrate, congedi ordinari e straordinari, banca ore e in generale ampio allargamento delle ore di permesso con recupero almeno a 24 mesi dalla fine dell’emergenza.
Il senso di responsabilità dimostrato finora dalle lavoratrici e dai lavoratori delle Casse merita pieno riconoscimento e rispetto da parte di tutte le Amministrazioni e un altrettanto adeguato impegno da parte dell’AdEPP affinché si possa tornare, superata l’emergenza, alla normale ripresa delle attività in un rinnovato spirito di collaborazione.
Uniti, ognuno nell’esercizio del suo ruolo e funzione, supereremo questo drammatico evento.

lettera adepp 23.03.2020

“Aiuta chi ci aiuta”. Sostieni la raccolta fondi per il SSN di Cgil Cisl e Uil

 

Roma, 20 marzo 2020 – Cgil, Cisl e Uil, in accordo con il Dipartimento della Protezione Civile, lanciano la campagna di crowdfunding in sostegno del Sistema Sanitario Nazionale.
La segretaria generale Cisl, Annamaria Furlan, sulla pagina facebook della Confederazione ha chiamato tutti i livelli dell’organizzazione a contribuire: “Come Cgil,Cisl, Uil abbiamo promosso una raccolta di fondi, ovviamente in raccordo con la protezione civile, per rafforzare il nostro sistema sanitario di terapie intensive, oggi così necessarie per salvare le vite umane ed anche per dotare tutti coloro che lavorano nella sanità di quegli strumenti di protezione personale. È stato aperto un conto corrente bancario – Monte dei Paschi di Siena IBAN IT 50 I 01030 03201 000006666670 con causale: Aiuta chi ci aiuta – su cui far pervenire le sottoscrizioni di singoli cittadini, lavoratori e pensionati, luoghi di lavoro e leghe dei pensionati. Il ricavato sarà interamente versato alla Protezione Civile per il potenziamento dei reparti di terapia intensiva e l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale“.
“Gli addetti al nostro Servizio Sanitario Nazionale – prosegue – affrontano, oramai da quasi un mese, turni di lavoro massacranti e rischi personali enormi per fronteggiare una situazione emergenziale inedita e grave che purtroppo risente anche degli effetti negativi di anni di tagli e mancati investimenti nella sanità pubblica”.
“Tutti siamo partecipi del dolore delle famiglie che hanno perso un loro caro a causa del virus e siamo solidalmente vicini alle tante persone che si sono ammalate. Nei prossimi giorni sarà versato un primo contributo di 200 mila euro da parte delle tre confederazioni nazionali, a cui si stanno aggiungendo ulteriori donazioni da parte di altre strutture sindacali di categoria e del territorio. Dobbiamo fare tutti la nostra parte con grande senso di responsabilità, rispettando le indicazioni delle autorità, ma anche aiutando con un gesto concreto e di solidarietà chi è oggi in prima linea a combattere contro questa terribile pandemia”, conclude.

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CISL “MISURE URGENTI DI SOSTEGNO PER FAMIGLIE, LAVORATORI, IMPRESE E TURISMO A CAUSA DELL’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19”

Il DDL 1746 converte in legge il Decreto Legge n. 9 del 2 marzo 2020 “Misure urgenti di
sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da
COVID-19” e contiene misure indirizzate principalmente agli 11 comuni, individuati nell’
allegato 1 del DPCM 1 marzo 2020 ovvero in Lombardia: Bertonico; Casalpusterlengo;
Castelgerundo; Castiglione D’Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia;
Terranova dei Passerini e nella regione Veneto: Vò.
In via generale riteniamo che le misure vadano ricalibrate alla luce del progredire
dell’emergenza epidemiologica, e debbano tener conto di quanto disposto dal DPCM 9
marzo 2020 che prevede misure rafforzate per l’ intero territorio nazionale.
Di seguito le osservazioni CISL sulle principali aree tematiche affrontate dal DDL 1746.

Memoria Cisl DL 9

ENASARCO – ATTIVATO LO SMART WORKING

L’ultimo provvedimento del Governo di ieri sera apre a possibilità sempre maggiori per autorizzare la modalità di lavoro agile (smart working) al maggior numero di dipendenti, al fine di contenere al massimo in queste prossime 2 settimane lo sviluppo dell’epidemiologia. In questa situazione di emergenza assoluta, la regola diventa il lavoro agile mentre il lavoro con presenza in ufficio è eccezione e come tale va circoscritta e motivata: in assenza di validi motivi ostativi, il dipendente deve lavorare da casa. Si sono capovolte le condizioni lavorative.

Ricordando che le deroghe relative alla normativa su questo istituto consentono di poter disporre il lavoro agile anche senza richiesta del dipendente, chiediamo ai diretti responsabili di adottare tutte le iniziative possibili per creare le condizioni che consentano a tutti di svolgere attività lavorative da casa, anche in considerazione delle disposizioni del DPCM che indicano chiaramente la necessità di garantire solo i servizi essenziali.

Siamo convinti che a tutti i lavoratori, almeno fino alla data del 25 marzo pv, possa essere concessa tale modalità in questo momento particolare nel quale ogni valutazione, a qualsiasi livello di responsabilità, deve essere effettuata tenendo conto del preminente interesse della tutela della salute individuale e della esigenza di contenimento del contagio collettivo, senza calcoli ed esitazioni.

Ringraziamo tutto il personale che, nonostante le difficoltà, ha mostrato di volersi assumere la responsabilità di ridurre al minimo possibile l’impatto dell’emergenza sulla continuità delle funzioni della Fondazione.

Emergenza sanitaria – Importanti sviluppi per ENASARCO

A seguito della richiesta avanzata dalle OO.SS. sono proseguiti nel pomeriggio di ieri, alla presenza del Direttore Generale, e nella mattinata di oggi, i confronti con l’Amministrazione per individuare le misure con cui affrontare l’emergenza sanitaria in corso. Abbiamo rappresentato l’esigenza di estendere i provvedimenti già presi lungo due direttrici: implementando l’adozione dello Smart Working e mediante interventi sulla vigente disciplina dell’orario di lavoro.

Ad oggi, pertanto, è stato stabilito quanto segue:

ogni dipendente può effettuare la domanda e tutte le richieste saranno analizzate singolarmente e, compatibilmente con le esigenze organizzative del settore di appartenenza, autorizzate andando incontro anche a difficoltà derivanti dalle dotazioni tecnologiche personali dei dipendenti.
Nell’analisi delle richieste, particolare attenzione verrà anche prestata ai casi in cui sono presenti esigenze specifiche (dipendenti con figli minori, over 60, residenti in comune diversi da Roma, immunodepressi, soggetti affetti da gravi patologie, etc.).
Le giornate di SW possono essere estese da subito fino a 3 giorni e verrà valutata la possibilità di estensione fino a 4 e 5 giorni. Già oggi è stato autorizzato un collega a lavorare in Smart Working continuativo.
È assicurato un esame tempestivo e rapido della richiesta (sono già state autorizzate alcune domande).
È allargata la flessibilità in entrata fino alle ore 10.15 per tutti i lavoratori della Fondazione.
Il tetto annuale dei permessi personali è aumentato da 40 ore a 60 ore e le ore potranno essere recuperate fino al 30/11/2020.
E’ possibile richiedere un’intera giornata di permesso personale
L’amministrazione ha proceduto ad una verifica delle ferie residue che tuttavia non costituisce la premessa di un ordine di utilizzo immediato. Si tratta di una verifica finalizzata a preparare un uso di queste ferie solo come estremo rimedio da utilizzare quando tutti gli altri strumenti dovessero esaurirsi.
In seguito al Decreto emanato questa notte, che estende le disposizioni previste per la Zona Rossa a tutto il territorio nazionale, è stata sospesa tutta l’attività ispettiva di ogni sede territoriale ed è stata chiusa tutta l’attività di ricevimento del pubblico compresa l’attività dell’ufficio URP di Roma.
Siamo coscienti che altre necessità potranno emergere nei prossimi giorni e ci proponiamo di affrontarle con senso di responsabilità. Le OO.SS scriventi si riservano di proseguire anche sul fronte di richieste che prevedano l’adozione di misure contrattuali, organizzative e di natura economica straordinaria da parte dell’Amministrazione, come ad esempio la possibilità di istituire un fondo di ore o ferie solidali, l’istituzione di un fondo permessi retribuiti per stato di emergenza, un rimborso per il parcheggio per evitare l’utilizzo di mezzi pubblici, etc…

Saranno organizzati nuovi incontri con le OO.SS. per monitorare e gestire l’evolversi della situazione. Un primo incontro è già fissato per lunedì prossimo, salvo anticipi in questa settimana.

Coronavirus. “Dobbiamo combattere tutti insieme”. La lettera aperta del segretario

Cara/o collega,
con la presente sono ad inviarti, in allegato, una mia riflessione in merito al delicato momento che il nostro Paese sta vivendo. Sono convinto che ne usciremo tutti insieme con responsabilità e senso del dovere; soprattutto, l’Italia si risolleverà grazie allo spirito di sacrificio e alla grande professionalità e attenzione delle lavoratrici, dei lavoratori e dei professionisti dei servizi pubblici del nostro Paese; persone che meritano una giusta retribuzione, valorizzazione economica tramite contrattazione nazionale e decentrata e adeguati strumenti utili a svolgere il proprio lavoro con efficacia e in sicurezza.
Il segretario generale
Maurizio Petriccioli

lettera

E’ IL TEMPO DELLA PREVENZIONE E DELLA RESPONSABILITÀ

L’emergenza che stiamo vivendo in questi giorni impone a tutti noi di adottare comportamenti il più possibile ispirati al massimo senso di responsabilità.

Una responsabilità che dobbiamo imporci perché è in gioco la tenuta delle nostre stesse comunità: familiari, lavorative, cittadine.

L’emergenza, del tutto nuova, che stiamo affrontando entra direttamente nelle nostre vite imponendoci, in questa fase, un cambio di abitudini e stili di vita.

Le disposizioni con cui di giorno in giorno le istituzioni cercano di affrontare la situazione vanno adottate in modo serio e puntualemettendo da parte egoismi e particolarismi.

Ovviamente l’impatto degli eventi produce effetti su tutti gli aspetti della nostra vita, non ultimo lo svolgimento delle nostre quotidianità lavorative.

Siamo certi che in questo quadro vada aumentata il più possibile una collaborazione con le nostre Amministrazioni che, evidentemente,stanno già adottando misure e strumenti per tutelare il proprio personale dipendente.  

Riteniamo che vadano messi in secondo piano, da ogni parte, tutti quegli atteggiamenti che prevedano la cieca affermazione di interessi individuali, di parte e corporativi.

E’ in tal senso quanto mai essenziale che gli Enti comprendano che la tutela e salvaguardia della salute dei propri dipendenti, oltreché come bene in se’ meritevole di tutela, sia da perseguire con ogni adeguato strumento, sia esso tecnologico e normativo, proprio in funzione del corretto ed efficace assolvimento delle finalità istituzionali, che eventuali contagi che dovessero manifestarsi  sui posti di lavoro, metterebbero pesantemente a repentaglio.

Pertanto,  se è ovvio che la continuità del servizio debba essere garantita, lo è altrettanto che gli Enti si adoperino, con la massima celerità e senza calcoli o  esitazioni, affinché‘ siano approntate le misure idonee allo svolgimento delle attività con le modalità espressamente indicate nei recenti atti normativi, e con tutte le ulteriori che dovessero ritenersi utili, in modo da contemperare ciascuna delle esigenze meritevoli di tutela.

Siamo certi che se, come deve essere, l’interesse collettivo avrà la meglio, alla fine di questa emergenza le nostre comunità riscopriranno l’importanza di valori da troppo tempo dimenticati.

Da parte nostra l’impegno sarà ancora più massivo, nella tutela e nella difesa delle lavoratrici e dei lavoratori, collaborando con gli amministratori degli enti previdenziali per permettere di vincere una battaglia che non è di qualcuno in particolare ma è di tutti noi.

Roma 09 marzo 2020

FP CGIL                CISL FP  UILPA         CISAL FIALP          USB    CIDA         UGL DIRPUBBLICA

Migliorini​Ladogana​Romano​Petrillo​            Ripa​ Di Vona     Gismondi​        Sgrò