30 aprile 2021 – Cisl 71 anni insieme

30 Aprile 2021 – La Cisl compie settantuno anni. La Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori fu infatti fondata a Roma il 30 aprile 1950 al Teatro Adriano di Roma in un’ Assemblea generale a cui parteciparono i delegati della LCgil, della Fil e della Ufail.
http://youtu.be/vNB5fwnYBG0Primo Segretario Generale fu eletto Giulio Pastore, leader della corrente sindacale cristiana dopo la scomparsa di Achille Grandi. Pastore ha guidato la confederazione di Via Po fino al 1958 e successivamente è stato anche Ministro dello Sviluppo del Mezzogiorno sino al 1968.

La Cisl ha le sue origini nella Libera CGIL costituita il 15 settembre del 1948 da una scissione della corrente cristiana dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro (Cgil) frutto del Patto di Roma firmato da Giuseppe Di Vittorio, Emilio Canevari, Bruno Buozzi ed Achille Grandi. Il nome Libera CGIL fu mantenuto per quasi 19 mesi e voleva sottolineare, dal punto di vista dei fondatori, l’indipendenza dai partiti politici e la differenza con la Cgil da cui si era scissa.

Auguri a noi

Fisco, da scure dei redditi a mezzo strumentale per la redistribuzione: l’opportunità offerta dalla lotta ai paradisi fiscali e dalla web tax nel solco dell’agenda Biden

di Marco Vipsanio

Lo sviluppo globale del commercio elettronico e dei servizi digitali ha tracciato negli ultimi 10 anni il solco di un cambiamento nelle abitudini dei consumatori che, con l’avvento della pandemia da Covid-19, difficilmente sarà reversibile: nel 2020, anno dei profitti record per le aziende del digitale, in Europa Amazon è passato da 981 milioni di utili a oltre 2,2 miliardi di euro (+124%), circa il 12% dei profitti realizzati a livello globale (MF-Milano Finanza).

Partendo da questo input, negli ultimi anni gli sforzi dei legislatori e dell’OCSE si sono concentrati nel definire regole di tassazione per i servizi digitali transfrontalieri inseguendo con strumenti classici uno sviluppo tecnologico e dei mercati che ha molto repentinamente spostato l’ago della bilancia commerciale verso un limbo chiamato “rete”. In questo contesto, gli sforzi profusi nell’implementazione di meccanismi quali la web tax hanno restituito scarsi risultati evidenziando un’inadeguatezza della risposta della politica a problemi tecnicamente molto complessi e politicamente spinosi per via dei diktat delle multinazionali nonché la ferma opposizione dell’amministrazione Trump – quest’ultimo sempre impegnato nella sostanziale battaglia del rientro dei capitali anche in accompagnamento a politiche interne di riduzione del livello impositivo.

La ruota elettorale però gira e l’amministrazione Biden, pur condividendo lo scetticismo in merito ad una web tax – sia chiaro, sempre per motivi di opportunità nazionale essendo i principali colossi in questo ambito statunitensi -, sembra invece voler combattere una battaglia forse altrettanto difficile: quella del contenimento dell’erosione della base imponibile, anche attraverso strumenti che possano osteggiare il noto fenomeno del dumping fiscale.

L’agenda di Biden, infatti, sembra essere più attenta ad un aspetto non propriamente marginale del sistema economico vigente: l’economia capitalista si fonda su meccanismi di concorrenza e competizione, ma la derivazione opportunistica della crescita a discapito degli altri Paesi che compongono lo stesso sistema economico può portare a pesanti distorsioni e fallimenti generalizzati. In altri termini, se la crescita economica non abbraccia tutta la sfera occidentale, il solo mercato interno USA non gli basterà per far fronte alle imponenti sfide che provengono dall’oriente e dai mercati emergenti. Questa “intuizione” ha portato l’amministrazione Biden a cambiare atteggiamento anche nei confronti dei Paesi storicamente nella sfera d’influenza statunitense, proponendo uno strumento di lotta ai paradisi fiscali che riporti il carico fiscale a livelli minimi di equità rispetto agli altri comparti soggetti a tassazione.

I numeri del dumping fiscale per l’Italia? Tra i 5 e gli 8 miliardi di dollari di gettito l’anno, parola di Roberto Rustichelli, presidente dell’Antitrust.  “Alcune ricerche stimano che, a causa della concorrenza fiscale sleale a livello europeo, il fisco italiano perde la possibilità di tassare oltre 23 miliardi di dollari di profitti: 11 miliardi di profitti vengono spostati in Lussemburgo, oltre 6 miliardi in Irlanda, 3,5 miliardi in Olanda e più di 2 miliardi in Belgio”, ha spiegato Rustichelli a Milano Finanza nel luglio 2020.

La Global minimum tax (aliquota fiscale minima globale) è uno strumento che si applicherebbe ai profitti conseguiti dalle società all’estero. Pertanto, se le aziende fiscalmente domiciliate in Italia pagassero aliquote più basse per i profitti realizzati in un determinato Paese estero, il Governo potrebbero “aggiungere” all’aliquota già corrisposta l’importo derivante dall’aliquota minima concordata, eliminando il vantaggio di spostare i profitti in un paradiso fiscale. Questo modello impositivo si inserisce peraltro nel solco di un fiorente dibattito in ambito fiscale, anche legato a temi ambientali, che sta portando la Commissione Europea nell’introdurre una border carbon tax per limitare altri aspetti distorsivi dei FDI (Foreign Direct Investments) quali il carbon leakage, ovvero la delocalizzazione dei siti produttivi legata ai costi del carbonio derivanti dalle politiche ambientali comunitarie.

Tornando all’aliquota fiscale minima, nei mesi scorsi i governi hanno già ampiamente concordato sul disegno di base della tassa minima, sebbene rimanga in piedi il tema più spinoso, ovvero la definizione dell’aliquota stessa. Rimangono poi da negoziare altri elementi, quali la possibile inclusione dei fondi di investimento in questo meccanismo, una data di partenza per la nuova aliquota e come allineare le proprie tassazioni interne con questa nuova finalità.

L’aumento di gettito stimato? Tra i 50 e gli 80 miliardi di dollari a livello globale, 8-10 miliardi per l’Italia (stima Icrit – Independent commission for the reform of international corporate taxation) da recuperare da multinazionali quali Eni, Enel, Intesa, Armani, Ferrari, Telecom Italia, Generali ecc. La contropartita verso gli USA? Rinunciare alla web tax che ha innescato solidi malumori e ipotesi di gettito molto meno consistenti (circa 590 milioni di euro).

Un utilizzo di queste nuove risorse potrebbe senz’altro essere la remunerazione degli oneri sociali, abbassandone la quota in capo ai datori di lavoro e sterilizzando almeno in parte gli effetti distorsivi generati dalle imposte sul lavoro. Il recupero di tali importi pertanto potrebbe (e dovrebbe) essere strumento di rilancio occupazionale in un momento in cui l’Italia si piazza ai primi posti nella graduatoria del cuneo fiscale (48 % nel 2018, media OCSE 36 %). Tale aspetto è chiaramente è già chiaramente attenzionato dal Governo, non ultimo l’intervento in Legge di Bilancio 2021, ma occorrono molte più risorse per rilanciare l’occupazione agendo sul costo del lavoro.

Inoltre, lo spiraglio aperto dalla collaborazione internazionale e l’abbattimento della barriera ideologica sull’introduzione di presidi fiscali comuni e globali potrebbe (e dovrebbe) portare l’Unione Europea a definire limiti meno stringenti per l’armonizzazione e il coordinamento in materia di fiscalità, tendendo finalmente ad una politica fiscale comunitaria.

Un’ulteriore riflessione, e ipotesi di utilizzo di gettito, riguarda l’auspicata riforma della tassazione dei redditi da lavoro dipendente. La Costituzione determina che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” e che “il sistema tributario è informato a criteri di progressività”: questo principio perde di efficacia quando un sistema di aliquote – poche e per fasce troppo ampie – viene accompagnato da schemi di detrazione discontinui, tanto che per aumentare il reddito netto talvolta risulta conveniente ridurre quello imponibile (paradosso dell’aliquota marginale effettiva).

È, infine, quanto mai urgente ridisegnare il fisco per passare da un’ottica di “tassazione delle persone” a una di “tassazione delle cose” (principio espresso nel PNRR), ma i costi di questo cambio di mentalità non sono trascurabili.

DI fronte alla grande necessità di riordino di cui necessita il nostro fisco, possiamo realmente permetterci, ancora oggi e nel pieno di una crisi che avrà strascichi per decenni, di rinunciare a risorse che arricchiscono i pochi continuando ad impoverire i molti?

 

 

INARCASSA- TRATTATIVE RINNOVO C.I.A.

Proseguono incessantemente gli incontri tra Amministrazione ed Organizzazioni Sindacali Aziendali in vista del rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale.

Va detto innanzitutto che questa stagione negoziale si è venuta a collocare in un contesto caratterizzato da profili di drammatica eccezionalità che aleggiano incessantemente sull’intero sistema Paese da oltre un anno per effetto della pandemia.

Basti pensare alla diffusa narrazione portata avanti da quanti si ingegnano a creare un’artificiosa quanto pericolosa contrapposizione tra garantiti e non garantiti, spinta talora fino al punto di colpevolizzare il lavoro dipendente delineando un immaginario mondo di privilegiati.

Ciò senza considerare come all’ormai completato processo di privatizzazione  sia seguito l’arroccamento della Governance degli Enti su posizioni negoziali dominate dal totem del contenimento dei costi del Personale, con conseguente marginale attenzione alla centralità del lavoro ed alla convenienza ed opportunità strategica di dare adeguato riconoscimento al suo  apporto fondamentale rispetto all’efficacia ed efficienza di servizi che, giustamente, si pretendono sempre più efficaci ed in linea con un quadro previdenziale sempre più articolato e complesso nonché con un incessante  sviluppo tecnologico.

In tale quadro si è sviluppato  un confronto serrato, scandito  da una pluralità di incontri e scambi epistolari, in cui sta procedendo, sia pur a piccoli passi, verso l’approdo ad una sintesi i cui confini, pur a fronte di divergenze che tuttora permangono, cominciano a delinearsi.

Di seguito un breve riepilogo dei punti salienti oggetto di negoziazione e confronto.

E.D.R.  e   P.A.R. 

Il nuovo CCNL ha condizionato al rinnovo dei contratti integrativi l’istituzione, a decorrere dal 2021,  del nuovo istituto denominato Elemento Distinto della Retribuzione, pari all’8% della retribuzione tabellare annua vigente,  di cui il 75% da finanziare con risorse rivenienti dalla armonizzazione dei trattamenti integrativi in essere.

Non poche sono state le difficoltà incontrate durante il confronto sviluppatosi su tale argomento, che hanno riguardato soprattutto l’esigenza e l’opportunità di mantenere un corretto e sano equilibrio tra la funzione premiale dell’istituto – cui è connaturato un fisiologico ambito di discrezionalità valutativa- ed il mantenimento della natura retributiva rivestita  sin dalla sua introduzione.  E’ per certi versi superfluo, ma fondamentale, osservare che si sono confrontate ed a volte scontrate visioni assai distanti tra le parti. Permangono tuttora aspetti da limare, sui  quali continuiamo a  lavorare.

WELFARE AZIENDALE

Si va verso l’introduzione di strumenti di welfare aziendale sotto forma di beni e servizi finanziati con risorse fresche da distribuire pro-capite.

Ad una fase di prima introduzione nel 2021, è previsto che segua, negli anni a venire, una progressiva integrazione legata anche all’opportunità offerta dall’ordinamento normativo di convertire in beni e servizi detassati parte  del premio aziendale di risultato, fruendo al contempo di una fiscalità di vantaggio.

ULTERIORI MATERIE OGGETTO DI C.I.A.

 Condiviso un sostanziale giudizio di validità ed efficacia degli istituti in vigore, si procederà ad interventi di manutenzione e di  adeguamento economico.

SMART WORKING

Preso atto che si vada verso un’ulteriore la proroga  dell’istituto nella forma emergenziale introdotta a seguito della pandemia, le parti, condiviso il  giudizio positivo circa l’applicazione dell’istituto in via sperimentale, hanno convenuto circa l’opportunità  di dedicare  appositi  momenti  negoziali successivamente alla definizione del contratto integrativo aziendale.

PREMIO DI ANZIANITA’

E’ prossimo al traguardo l’accordo che consentirà il superamento dell’annosa questione dei premi di anzianità a suo tempo non corrisposti. Risultato per cui combattiamo da anni e che non abbiamo mai perso di vista.

 

Il Direttivo

Gaetano Romanelli

 27.04.2021

INIZIAMO I LAVORI SUL PROSSIMO CCNL

Si è costituita in questi giorni la Commissione per lo studio della proposta di Contratto Nazionale da presentare in sede Adepp.

La Commissione, in stretto collegamento con la Federazione e i componenti della delegazione sindacale CISL trattante in sede di trattativa Adepp, risulta così composta:

  • Carla Zinanni (Enasarco) Coordinatrice
  • Enrico Proietti (Enpaia) membro
  • Tommaso Mariani (Enpam) membro
  • Alessandro Pizzuti (Enpav) membro
  • Gaetano Romanelli (Inarcassa) consulente

Oggi 26 aprile 2021, presso la sede di Via Ferruccio, si è svolto un primo incontro di coordinamento dei lavori e di riepilogo delle linee guida portanti del nuovo Contratto Nazionale degli Enti Privatizzati che la Cisl già si accinge ad elaborare.

I lavori dovranno presumibilmente chiudersi entro fine maggio primi giugno.

Il Segretario Andrea Ladogana ha esposto alla Commissione le linee guida su cui elaborare idee e testo articolato: un Contratto che ribadisca prima di tutto i punti fondamentali sulle relazioni sindacali con la controparte, di qualunque formazione sia composta. La forza sindacale di rappresentanza si deve esprimere in relazioni basate sulla serietà e costruttività espresse da ambo le Parti, su prospettive di crescita per i lavoratori delle varie Casse in concomitanza con una presa di coscienza da parte datoriale della necessità di istituire norme che regolino in maniera omogenea le diverse realtà pur lasciando, come consueto, lo spazio alla particolarità e alla specificità di ciascuna Cassa. Pertanto ben vengano proposte cosiddette “unificanti” che realizzino una idea (molto cara al Sindacato CISL per ovvi motivi di tutela) di comparto.

Il Contratto poi dovrà avere come binario portante due elementi determinanti e rinnovati:

  1. la semplificazione dell’ordinamento con le declaratorie, i profili professionali e le condizioni di sviluppo sia orizzontale che verticale, sulla linea di quanto già abbozzato nella precedente trattativa e realizzato parzialmente nell’attuale CCNL vigente.
  2. La rivisitazione della struttura del Premio di risultato

Sono stati elencati anche altri argomenti da trattare (solo per accennarne uno: la regolamentazione di linee guida per uno smart working semplificato che superi lo stato emergenziale di quello che viene effettuato attualmente), ma ci riserviamo di parlarne a proposte definite.

Buon lavoro a tutti

Convenzione “DIMENSIONE DONNA”

Caro/a iscritto/a,

 

la CISL FP LAZIO ha stipulato una nuova interessante Convenzione con la DIMENSIONE DONNA, parrucchiere e centro estetico con una scontistica del 20% sul prezzo di listino per gli iscritti CISL FP LAZIO, per tutte leinformazioni di seguito il link con i dettagli della Convenzione:

https://fplazio.cisl.it/index.php/132-convenzioni-iscritti/1704-convenzione-dimensione-donna

Ti ricordiamo anche la Convenzione stipulata con la Aureli Immobiliare,gruppo di Agenzie, Agenti Immobiliari e Consulenti, che per gli incarichi alla vendita applicherà lo 0% di commissione per gli iscritti alla Cisl FpLazio. Per tutte le informazioni di seguito il link con i dettagli dellaConvenzione:

https://fplazio.cisl.it/index.php/convenzioni-lazio/1608-convenzione-aureli-immobiliare

Ricordiamo ai nostri iscritti tutte le altre nostre Convenzioni attive:

https://fplazio.cisl.it/index.php/servizi-agli-iscritti-convenzioni/i-nostri-servizi

ONAOSI – LUCI ED OMBRE

Prendiamo atto dell’ultima deliberazione che ha riconosciuto al Personale avanzamenti di carriera e/o valorizzazione economica con aumenti o riconoscimenti di indennità.

Alla luce di questo provvedimento, si percepisce la volontà del Presidente, del Consiglio uscente e della Direzione di operare un necessario riallineamento, relativamente ai livelli di inquadramento, di alcune posizioni individuali o comunque la messa in atto di una incentivazioneeconomica.

Tuttavia, estrapolarle dal contesto organizzativo e non considerare completamente gli equilibri e le dinamiche lavorative interne agli uffici, rischia di far emergere e alimentare disincentivanti dinamiche conflittuali, in quanto evidenti situazioni di disomogeneità inquadramentale si riflettono sull’armonico svolgimento del servizio.
L’interlocuzione con l’attuale Consiglio di Amministrazione ci ha permesso di stralciare un accordo sul Premio di Risultato, con entrambi le parti convinte della necessità di superare difficoltà ostative alla rivalutazione di un istituto contrattuale determinante ai fini della valorizzazione del Personale.

Siamo certi che le tematiche proprie del Contratto Integrativo saranno puntualmente esaminate, successivamente al rinnovo delle cariche sociali la cui procedura è già in essere, per dare risposte alle tante figure apicali presenti nelle Aree, migliorando la struttura stessa del testo contrattuale.

Nel frattempo, sarebbe necessario fissare un incontro per la sottoscrizione dell’accordo per la detassazione degli obiettivi, fermo restando che sarebbe altresì necessaria un’intesa per formalizzare l’ultravigenza dell’attuale contratto integrativo al 31 dicembre 2021.

Condividendo l’inopportunità, al momento, della necessità di nuovi dirigenti rileviamo altresì che ci sia la necessità di un ulteriore intervento di questo Consiglio che riequilibri fin da subito inquadramenti e funzioni al fine di non alimentare divisioni che sicuramente non produrranno efficacia nei servizi offerti.

In tal senso si ritiene necessario mettere in atto, quanto prima, un confronto su strategie e obiettivi.

Andrea Ladogana
Coordinatore Nazionale
CISL FP CASSE PREVIDENZIALI

Comunicato ONAOSI

ENASARCO – NUOVA FLOTTA AZIENDALE Firmato Accordo per la nuova fornitura di Auto Aziendali per gli Ispettori di vigilanza

E’ con soddisfazione che vi informiamo di aver firmato con l’Amministrazione l’Accordo sulla Flotta Nuova Aziendale che vi inviamo in allegato. Ci siamo occupati per tempo dell’argomento e questo ci ha permesso di lavorare perché tutte le nostre richieste, che sono poi quelle che i colleghi ci hanno chiesto di rappresentare, sono state recepite nell’Accordo e caratterizzeranno le condizioni della prossima fornitura di auto per gli Ispettori. Il modello base è di gran lunga di categoria superiore alla scorsa fornitura, full optional e copertura Kasko completa inclusi, inoltre ci sarà per tutti la possibilità di scegliere un modello di categoria superiore sostenendo la differenza di canone rispetto al modello base. In taluni casi questa differenza si riduce a poche decine di euro risultando così possibile per tutti scegliere, di fatto, tra più modelli.

Non dimentichiamo però che dobbiamo giungere rapidamente alla definizione di importanti accordi per tutto il Personale Enasarco. Tra i più urgenti, per i quali non è più possibile attendere per nessuna ragione, sia essa politica o giuridica, ci sono sicuramente l’Accordo Smart Working e l’Accordo Welfare Aziendale per il quale occorre immediatamente sospendere o modificare il regolamento Benefici Assistenziali che ha creato enormi disuguaglianze di trattamento tra il personale.

Su questi temi non abbiamo mai smesso di sollecitare l’Amministrazione e presto vi daremo aggiornamenti che, auspichiamo, possano essere positivi.

CGIL CISL Cisal Dirpubblica

 

SUI DIRITTI NON SI CEDE

Questo il messaggio lanciato dall’Assemblea delle Lavoratrici e dei Lavoratori di Cassa Geometri svoltasi nella mattinata odierna a Piazza della Libertà alla presenza dell’On. Stefano Fassina.


 

Tutte le OO. SS., supportate dall’intervento dell’esponente parlamentare, hanno ribadito la ferma volontà di non cedere di fronte all’atteggiamento pregiudiziale dell’amministrazione della Cassa che nega qualsiasi forma di condivisione degli obiettivi che le Rappresentanze dei Lavoratori hanno portato, in questi mesi, sul tavolo di confronto.

Con atto unilaterale la Cassa ha imposto un nuovo regime orario, nonostante il chiaro dettato contrattuale di I° livello, e, a fronte del fatto che le Lavoratrici e i Lavoratori hanno aderito alla richiesta del sabato lavorativo – in trenta anni di privatizzazione non se ne è mai fatto ricorso in alcun Ente – ad un terzo rientro pomeridiano settimanale nonché ad una pesante riduzione dei permessi personali, la Cassa non eroga il buono pasto neanche nelle giornate di presenza in sede, non introduce gli istituti previsti dal CCNL, non concede forme più ampie di flessibilità arrivando persino  a subordinare un maggior impegno sulla previdenza complementare solo in presenza di un corrispondente maggior impegno dei Lavoratori.

Tutto ciò, evidentemente, esprime l’intenzione di trasformare una Cassa di previdenza, la cui finalità è pubblica, in una sorta  di studio privato dove la logica imperante è quella del “sorvegliare e punire”.

La presenza odierna, attiva e qualificata, di un esponente parlamentare della Repubblica Italiana è la dimostrazione che i Lavoratori e le Lavoratrici di Cassa Geometri, e in generale di tutta la previdenza privata, meritano attenzione e rispetto.

L’Assemblea  di oggi, altamente partecipata tra presenza fisica e da remoto, sarà la prima di una serie di iniziative che porterà, in ogni sede opportuna e in ogni ambito istituzionale, le Organizzazioni Sindacali a riaffermare la centralità dell’impegno delle Lavoratrici e dei Lavoratori della Cassa Geometri difendendo con tutta la forza necessaria il ruolo del Sindacato a tutela dei diritti economici e normativi di tutti i Lavoratori.

Roma 12 aprile 2021

 

FP CGIL        CISL FP         UILPA                CISAL FIALP      UGL TERZIARIO    CONFSAL UNSA

Migliorini        Ladogana        Di Caro           Petrillo                  Gismondi                   Ciaraldi