CCNL ADEPP: Assemblea dei Rappresentanti Sindacali Aziendali di FP CGIL, CISL FP, UILPA, UGL TERZIARIO e CIDA.

In vista della convocazione del tavolo di trattativa prevista per il prossimo 2 ottobre, le Organizzazioni Sindacali hanno riunito i quadri aziendali per aggiornare lo stato della trattativa in essere.

Il lavoro svolto finora sembrerebbe abbia ormai fatto maturare le condizioni per aprire l’ultima fase della contrattazione, ovvero la fase di redazione degli istituti contrattati.

Le modifiche strutturali più evidenti che sono state oggetto dei numerosi incontri svolti sono tre, la prima: quella inerente al riconoscimento di un ulteriore istituto retributivo (EDR –elemento distintivo della retribuzione o una  mensilità aggiuntiva); la seconda: il riconoscimento delle progressioni di carriera, distinguendo il piano normativo da quello economico, con l’introduzione di elementi oggettivi di riconoscimento per quanto concerne il secondo; infine la terza, concernente una più attenta definizione delle relazioni industriali.

Dopo un partecipato dibattito i rappresentanti sindacali, nazionali e aziendali, hanno convenuto che il processo di rinnovo è ormai in fase più che avanzata, e che eventuali ritardi o esitazioni sarebbero, in questa fase, di difficile comprensione.

La fiducia che dopo quasi un decennio di attesa finalmente i lavoratori delle casse e fondazioni previdenziali possano vedere rinnovato il proprio contratto di lavoro è massima.

 

REVOCATO LO STATO DI AGITAZIONE DEI LAVORATORI DI ENASARCO

 

Lo stato di agitazione, proclamato unitariamente da CGIL, CISL e UIL in Enasarco nel dicembre dello scorso anno, è stato revocato in esito all’Assemblea con i Lavoratori dell’Ente.

Lo stato di agitazione era stato proclamato per stimolare la Fondazione alla ripresa delle trattative su alcuni importanti temi rimasti non definiti nella seconda fase del C.I.A.

Valutata positivamente l’avvenuta, recente, sottoscrizione  di un’intesa di revisione degli strumenti di valutazione, le OO. SS. hanno ritenuto superate le ragioni che avevano indotto la proclamazione dello stato di agitazione confermando, altresì, l’impegno a riavviare, da subito, il confronto con l’Amministrazione per la definizione completa degli istituti contrattuali rimasti in sospeso.

Roma 20 settembre 2019

FP CGILCISL FPUILPA

MiglioriniLadoganaSernaglia

CCNL ADEPP: aggiornato al 2 ottobre il tavolo di contrattazione.

Dopo la pausa estiva il primo incontro svoltosi lo scorso 11 settembre ha, finalmente, iniziato a delineare un percorso più definito per giungere alla conclusione della trattativa iniziata lo scorso marzo. 

Una trattativa complessa per un insieme di fattori: il lungo periodo trascorso dall’ultimo rinnovo, causato anche dalle dinamiche generatesi a seguito del blocco della contrattazione deciso dal Governo Monti; per la natura giuridica degli Enti previdenziali, di confine tra comparto pubblicistico e comparto privatistico, e non ultimo la necessità di costruire un sistema di tutele e garanzie –per entrambi le parti in causa– che dia modo all’eterogeneità degli Enti previdenziali di avere sì il necessario spazio di agibilità, che permetta alla loro autonomia gestionale di concretizzarsi, ma declinato in un sistema di regole che veda le tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori inseriti in un contesto omogeneo di corretta applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.

Strumento primario e, ad oggi, senza alternative valide, di costruzione di quel sistema di relazioni interne alle comunità di lavoro tale da realizzare percorsi di miglioramento e raggiungimento pieno di obiettivi comuni.

Conseguimento di obiettivi che in questi anni per primi i Presidenti delle Casse e Fondazioni previdenziali privatizzate non hanno, giustamente, evitato di celebrare.

Obiettivi raggiunti, ci sembra opportuno ricordarlo, anche grazie al quotidiano apporto fornito con diligenza e responsabilità dai circa tremila lavoratori dipendenti.

Dopo circa sei mesi dall’inizio delle trattative, e a più di un anno dalla comunicazione della disdetta è arrivato il momento della sintesi, della verifica delle volontà politiche di rinnovo del CCNL per poter passare poi alla stesura del nuovo testo.

Pensare che si possa protrarre ancora la fase preliminare, sarebbe, a nostro modesto parere, un esercizio pleonastico che graverebbe sicuramente sui dipendenti, ma che allo stesso tempo proietterebbe, per esempio, sulle scadenze relative alla stesura dei bilanci preventivi, rallentamenti e complicazioni che, alla luce del percorso fatto finora, sarebbe immotivato e di difficile giustificazione.  

Le Organizzazioni Sindacali hanno dato prova finora di affidabilità, responsabilità e soprattutto capacità di costruire, attraverso un’unità di intenti,finalmente non solo enunciata ma anche vera e tangibile, un’idea di CCNL moderno, e in linea con le necessarie modifiche che il tempo trascorso dall’istituzione degli Enti previdenziali (ex dlgs 509/94 e 103/96) ha mostrato ormai indispensabili.

Di contro, le Casse e Fondazioni in questi mesi hanno dimostrato di voler sposare una linea di costruzione di un sistema più coeso, che dimostri di essere in grado di sostenere le responsabilità che il sistema paese a volte ha chiesto a questi Enti.

E’ giunto il momento di iniziare un nuovo corso, di abbandonare vecchie abitudini e dimostrare tutti, nel rispetto ognuno del ruolo svolto, di essere in grado di assumersi le proprie responsabiltà.

    

Assemblea Generale Enasarco – 20 settembre 2019

Le OO.SS. CGIL CISL E UIL ENASARCO, d’intesa con le federazioni Nazionali, che hanno assicurato la loro presenza, indicono un’Assemblea Generale del Personale per il giorno VENERDI’ 20 SETTEMBRE presso il teatro Mongiovino via Giovanni Genocchi 15 ( di fronte alla sede Regione Lazio) che si terrà dalle ore 12:00 alle ore 15:30, per nformare il personale della fondazione e confrontarsi su:

Stato delle relazioni sindacali

Sviluppi della contrattazione sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro

Data l’importanza degli argomenti, vi invitiamo alla più ampia partecipazione possibile

 

TRATTATIVA ADEPP – CGIL, CISL, UIL, UGL, CISAL, DIRPUBBLICA

L’INCONTRO ODIERNO E’ STATO ULTERIORMENTE INTERLOCUTORIO SUI TEMI NOTI DELLA TRATTATIVA, PUR APPROFONDENDO LA TRASFORMAZIONE DI PARTE DEL PAR IN UN ELEMENTO DISTINTO DELLA RETRIBUZIONE (QUATTORDICESIMA), CHE A RICHIESTA DELLE OOSS DOVRA’ ESSERE COMPOSTO ANCHE DA RISORSE DERIVANTI DAGLI AUMENTI CONTRATTUALI.
IL SECONDO ARGOMENTO AFFRONTATO RIGUARDA LA CLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE, A SEGUITO DELL’ ENNESIMO “MUTAMENTO DI POSIZIONE” DELLA DELEGAZIONE TRATTANTE ADEPP, LA STESSA HA RIPROPOSTO IL MANTENIMENTO DELLA ATTUALE TABELLA B INSERENDO PER GLI APICALI DI AREA PROGRESSIONE ECONOMICA CHE NON SODDISFA LE NOSTRE RICHIESTE AL TAVOLO.
E’ STATA ACCOLTA LA RICHIESTA DELLE OOSS DI ESTENDERE L’ISTITUTO DELL’ASSEGNO DI QUALIFICAZIONE A TUTTI I LIVELLI RETRIBUTIVI.
DA ULTIMO SI E’ AFFRONTATO L’ARGOMENTO DELLA TITOLARITA’ DELLA RAPPRESNTANZA SINDACALE NELL’AMBITO DELLA CONTRATTAZIONE DI SECONDO LIVELLO, DOVE PERMANGONO POSIZIONI DIVERGENTI.
LA TRATTATIVA E’ STATA AGGIORNATA AL PROSSIMO 2 OTTOBRE ORE 9,00.

Incontro del 1 agosto presso Adepp – Importanti passi avanti

In data odierna presso la sede Adepp si è svolta una lunga sessione del tavolo di contrattazione per il rinnovo del CCNL delle Casse previdenziali privatizzate, dove si sono effettuati approfondimenti su argomenti centrali del contratto quali: nuovi istituti contrattuali, PAR e sistema di inquadramento.
Su questi argomenti le OO. SS. hanno registrato ulteriori elementi di confronto con la Delegazione trattante al fine di ridurre le distanze e addivenire il prima possibile a convergenze sui temi trattati, la controparte si è impegnata a produrre una documentazione più dettagliata, sintesi delle proposte oggi esplicitate, prima dell’incontro programmato per il prossimo 11 settembre.

FP CGIL
CISL FP
UIL PA
UGL TERZIARIO
CISAL FIALP
DIRPUBBLICA
CIDA SINDEPP
CONFSAL
USB

La CISL riparte dal basso

Cambiare il sindacati, per cambiare il modello sociale del Paese. È un obiettivo ambizioso quello che la Cisl torna a darsi nel giorno dell’avvio della Conferenza nazionale, tanto più in un’epoca scandita dalle disuguaglianze, dalle paure, dall’isolamento, da elementi di regressione della democrazia. Per questo, spiega Annamaria Furlan, la Conferenza è stata aperta da un video che mostra la “quotidianità difficile di tantissime persone, in carne e ossa, lontana anni luce dagli equilibrismi dialettici della politica che non governa, non programma, non scommette sul futuro, e si diletta nel gioco degli zero virgola”. “Sono le periferie abbandonate dallo Stato – dice la segretaria generale Cisl -, dalla legalità e dalla speranza nelle quali si sopravvive arrangiandosi; sono le periferie dell’esistenza di chi ha un lavoro deprezzato, sfruttato, sottopagato e di chi il lavoro non ce l’ha ed è costretto a rivolgersi all’economia illegale; sono le periferie dei viaggi della speranza per curarsi o per cercare futuro e lavoro altrove. Le periferie della dignità negata e della cittadinanza negata”. Periferie dove non c’è un “prima noi”, perché non c’è “nulla da dividere”. Di fronte a questa realtà il silenzio non è un’opzione. “Noi ci siamo – scandisce Furlan – come recita il titolo della nostra conferenza che non è uno slogan, ma una promessa. Lotteremo concretamente per cambiare questa situazione e dare una prospettiva nuova al nostro paese tutto intero, per una nuova stagione d’inclusione, di diritti di cittadinanza, di solidarietà e di lavoro”. Per esserci, Via Po ha deciso di innovar anche la propria organizzazione, attraverso tre leve: integrazione ottimale delle tutele e dei servizi del sistema Cisl; potenziamento di tutte le articolazioni della prima linea; valorizzazione della intelligenza collettiva del sindacato. La strategia da seguire, spiega la leader cislina, è quella della sostenibilità. Seguire un modello di sviluppo socialmente e ambientalmente sostenibile e di inclusione sociale. A Furlan basta ricordare alcuni dati per spiegare l’imprescindibilità dello sviluppo sostenibile: a giugno 2018 il 5% più ricco della popolazione italiana possedeva un patrimonio pari a quello del 90% più povero, il 20% più ricco possiede una ricchezza patrimoniale pari al 72% del totale. “La polarizzazione – denuncia la segretaria generale – è in crescita costante, lo stato sociale fatica inevitabilmente a mantenersi, il potere si concentra, il lavoro si svaluta e le periferie esistenziali si allargano”. Sono queste tendenze reali, non posizioni astratte o ideologiche, che hanno portato e riportano i sindacati a dire no alle ipotesi di “flat tax, con ridistribuzione verso l’alto”. Dietro le proposte del sindacato c’è, su tutto, l’Italia delle disuguaglianze, del lavoro povero, di un Pil che da dieci anni oscilla tra stagnazione e bassa crescita. “I governi – attacca Furlan – sono prigionieri di obiettivi di consenso e quindi di potere di breve periodo. I sindacati no. Per questo possono scendere nelle pieghe profonde di queste periferie dovunque si trovino e chiunque riguardino. Da lì, dal basso, può crescere e radicarsi un cammino comune di unità tra le grandi organizzazioni confederali, che parte dagli ultimi per affermare concretamente la centralità della persona, della vita, del dialogo sociale, dell’allargamento del perimetro democratico fondato sull’inclusione e la cittadinanza”.

Gli obiettivi che Via Po si pone sono ambiziosi. Per realizzarli, spiega il segretario organizzativo, Giorgio Graziani, c’è bisogno di “aggiornare e innovare i nostri assetti organizzativi per essere in grado di corrispondere alla nostra missione, vale a dire, dare soluzioni adeguate alle nuove domande di tutela, ai disagi crescenti, ai bisogni della nostra gente, anche quando non sono immediatamente decifrabili”. A quasi settant’anni dalla fondazione, sottolinea Graziani, la Cisl continua a rimettersi in discussione, riprendendo nuovamente il filo della riflessione sui suoi assetti organizzativi. “Lo fa – spiega – nella condizione dell’Italia di oggi, nel complicato contesto appena presentato. In circostanze come queste è sempre buona cosa ripartire dai fondamentali, vale a dire dalla nostra presenza e dalla nostra azione nei luoghi di lavoro, nelle comunità locali, nei luoghi, come nel caso delle periferie, dove le aree del disagio si stanno ampliando in modo preoccupante”.

Il sindacato, dunque, non si chiude in difesa. Di fronte a quella che il leader Cgil, Maurizio Landini, definisce “la fase più difficile vissuta dal movimento dei lavoratori”, le tre confederazioni puntano ad allargare la rappresentanza. “Dopo mesi di mobilitazioni unitarie – spiega Landini -, ci siamo assunti la responsabilità di rivendicare un miglioramento di vita per la persone che rappresentiamo ma anche di indicare una idea di Paese. Oggi c’è un livello di competizione altissimo tra chi ha bisogno di lavorare per vivere. Noi tutti, insieme, dobbiamo ripristinare il principio di fondo che tutti coloro che lavorano hanno gli stessi diritti e tutele. Dobbiamo parlare a tutti, anche a chi non si è mai iscritto al sindacato, al mondo del lavoro precario e senza diritti. Dobbiamo porci il tema di trasformare il modello sociale: al centro ci sono le persone, il lavoro, i diritti di chi lavora. Per farlo bisogna cambiare i sindacati e lavorare per un’unità che ci riporti a essere soggetti che parlano in rappresentanza di tutti e che quindi possono cambiare il Paese”.

Sulla stessa linea, il segretario generale della Uil, che invita a “non azzerare le identità” ma a mettersi insieme. “Si devono fare dei passi avanti in termini di unità – afferma Carmelo Barbagallo -. Non bastano le regole. Cominciamo dalle periferie, iniziamo a dare un segnale che dobbiamo fare di più. Parleremo davvero di unità quando faremo una conferenza organizzativa di Cgil, Cisl e Uil”. Intanto, l’unità è già espressa dalle proposte comuni. Il primo obiettivo unitario, segnala Barbagallo, è “ridurre le tasse su lavoratori e pensionati”.

Ilaria Storti

( 9 luglio 2019 )

Pier Paolo Baretta: “Necessario rilanciare Enpaia”

Pier Paolo Baretta alle giornatedellamontagna per il Consiglio generale della Fai Cisl Nazionale ha sottolineato che è necessario rilanciare Enpaia come soggetto di riferimento della filiera agroalimentare. Per farlo è necessario migliorare i servizi agli iscritti, allargare la rappresentanza, investire con efficacia e in maniera innovativa anche in economia reale.

https://www.faicisl.it/primo-piano/2930-fai-cisl-a-dobbiaco-le-giornate-per-la-montagna-e-la-conferenza-organizzativa