Enpav – La Cisl Fp si è fatta promotrice dell’apertura di un tavolo sul welfare

A seguito del rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale in Enpav, l’Ente di Provvidenza e assistenza dei Veterinari, avvenuto il 30 dicembre 2020, la Cisl Fp si è fatta promotrice dell’apertura di un tavolo sul welfare, coinvolgendo le altre rappresentanze sindacali: Fp Cgil e Cisal.

Il Welfare non era stato inserito nell’ambito della discussione inerente al rinnovo della CIA, in quanto vista la particolarità e la novità dello strumento, si è ritenuto opportuno condurre un confronto al di fuori del tavolo della trattiva riservata alla contrattazione decentrata di secondo livello.

Nella riunione del 26 marzo u.s. ha avuto luogo un primo incontro tra la Cisl Fp, unitamente alle altre sigle sindacali e la Direzione Enpav, nel quale si sono gettate le prime basi di un dialogo su uno strumento socioassistenziale che assume sempre maggiore centralità nella vita dei lavoratori.

L’apertura del tavolo sul Welfare è di importanza quanto mai rilevante per due ragioni: introduce un elemento completamente nuovo nella realtà Enpav e in particolare avviene appena qualche mese dopo l’adesione dei lavoratori alle sigle sindacali.

L’ingresso dei sindacati, avvenuto a novembre prima dell’aperture della contrattazione di secondo livello, con una considerevole adesione dei dipendenti, in una realtà in precedenza completamente desindacalizzata, ha permesso di raggiungere un confronto costruttivo tra il personale e la direzione Enpav,

consentendo ad oggi, una fattiva e proficua collaborazione sui temi d’interesse comune fra le parti.

Risultato di questa collaborazione è anche l’inizio del percorso che condurrà all’adozione di una piattaforma Welfare, pensata e costruita sulle esigenze dei lavoratori e su quelle dell’Ente. È giusto porre l’accento sulla trasversalità e sull’inclusività del Welfare che infatti non si rivolge solo agli impiegati ma anche a tutte le altre categorie: capi area, quadri, dirigenti che possono aderire e usufruire delle possibilità di uno strumento che assume grande importanza, sia come nuova risorsa economica da negoziare, sia per la varietà dei servizi che offre: previdenza, formazione, attività educative e così via. Si pone inoltre come novità contrattuale all’interno delle relazioni sindacali, in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, dove l’economia è in affanno ed è sempre più complicato individuare risorse economiche tradizionali. Non parliamo però di un semplice ammodernamento negoziale ma di una nuova prospettiva che considera l’Ente come un valore sociale condiviso.

Come sottolineato e spiegato dalle sigle sindacali nell’incontro con la direzione Enpav, il welfare aziendale è per definizione un tentativo di risposta ai bisogni dei lavoratori, anche in questo difficile periodo, perché non va dimenticato che i dipendenti costituiscono il vero patrimonio di ogni azienda ed è importante ottenerne la fidelizzazione e la motivazione. Un welfare aziendale evoluto e personalizzato permette al datore di lavoro di rafforzare la propria immagine, riporta importanti benefici aziendali, migliora la qualità della vita in azienda e la soddisfazione dei lavoratori.

Proprio in quest’ottica è stato realizzato dalle OO.SS. un questionario online, attraverso il quale i dipendenti si sono espressi individuando le aree di maggior interesse. In particolare, nell’Area scuola, l’attenzione si è rivolta alla possibilità di chiedere rimborsi per libri scolastici, universitari, acquisto di strumenti informatici, corsi e master. Nell’Area famiglia, particolare gradimento è stato espresso per gli abbonamenti metro, treno, e car sharing; nell’Area culturale e educativa l’apprezzamento si è rivolto verso le convenzioni con agenzie di viaggio, abbonamenti con strutture sportive e buoni acquisto presso un’ampia rete di esercizi commerciali di varia natura, nonché verso l’acquisto di voucher per arte, mostre, cinema e teatro.

I dati raccolti dal sondaggio ovviamente ci restituiscono una fotografia della popolazione dei dipendenti Enpav di oggi, la cui fascia di età medio-alta esprime dei bisogni lontani da tematiche legate ai servizi per l’infanzia. È opportuno quindi periodicamente, valutare le necessità dei fruitori del Welfare aziendale e individuare una piattaforma flessibile che sia sempre allineata alle richieste dei lavoratori.

Alessandro Pizzuti